Esempi di funzioni esecutive

Vediamo alcuni esempi rispetto a queste funzioni esecutive.

Un esempio di memoria di lavoro nella comprensione del testo

Abbiamo fatto una sperimentazione per misurare la memoria verbale. Abbiamo preparato due diversi tipi di testo aventi per oggetto le maree, pertanto un contesto espositivo scientifico. Uno dei due testi è stato preparato appositamente da noi per facilitarne la comprensione, l’altro era un testo standard, che si trova nei comuni manuali. Il testo creato da noi doveva essere particolarmente vantaggioso per i ragazzi con un basso span, cioè con un punteggio più basso di memoria di lavoro, meno capaci di tenere in memoria tante informazioni e di manipolarle, cioè di collegarle.
Esaminiamo il grafico sotto riportato.

Abbiamo quattro tipi diversi di studenti: due con punteggi bassi nella memoria di lavoro e due con punteggi alti, e in ciascuno dei due gruppi uno studente ha il testo facilitante (qui si chiama refutation text) e uno il testo normale. Vedete che al post test fatto su testo facilitante non c’è differenza fra chi ha bassa memoria di lavoro e chi l’ha alta. Mentre se confrontiamo i risultati su testo standard vediamo che gli studenti con bassa capacità di memoria verbale hanno performance molto inferiori rispetto a quelli con alta memoria verbale.

Nel secondo grafico sopra la cosa è ancor più evidente, si tratta di due studenti con bassa memoria di lavoro verbale, che hanno usato uno un testo facilitante e l’altro un testo standard, la differenza fra i due risultati è enorme.

Con ciò voglio sottolineare che si può compensare con adeguati strumenti didattici anche un deficit di memoria di lavoro verbale con cui il ragazzo arriva a scuola. Non solo, si può anche potenziare la memoria in sé. E’ possibile se si usano strumenti adeguati

1° Esempio di controllo inibitorio

Ora un esempio di cosa vuol dire inibire le risposte prepotenti, automatiche. Si tratta di un test che in varie versioni viene usato a tutte le età.

Ciascuna parola sopra riportata (qui in lingua inglese) indica un colore, ma è stampata in un colore diverso da quello che la parola indica. Vedete la prima parola è blu ma è stampata in rosso. Tutti noi, se fossimo sottoposti alla prova, diremmo blu, perché si impone la risposta prepotente, ma ci era stato chiesto il colore in cui è stampata la parola, quindi la risposta era rosso.

Questo è un test che usano gli studiosi, ma pensate alle vostre situazioni concrete. Pensate a quando si impara una cosa nuova, una nuova strategia, per usarla bisogna inibirne una precedente meno valida.

2° Esempio di controllo inibitorio

Ieri prima di venire a Bologna lavoravo con una mia laureanda magistrale che aveva raccolto dati sulla comprensione concettuale basata sui testi facilitanti e su quelli standard.
L’argomento era “Che cosa provoca le stagioni? Perché d'estate fa più caldo?”

La maggior parte delle persone risponde che d'estate fa più caldo, perché la terra è più vicina al sole, d’inverno fa più freddo perché la terra è più lontana dal sole. Sappiamo in realtà che non è così. Abbiamo codificato le risposte date dai ragazzi dopo aver letto il testo che smentiva il fatto che sia una questione di distanza. Abbiamo verificato che i ragazzi avevano dato spiegazioni giuste, scientificamente valide. Quindi pareva che il risultato fosse stato raggiunto. Ma poi nella seconda parte, costituita da domande a risposta multipla, una delle domande era appunto “perché d'estate fa più caldo”, e tra le quattro opzioni c'era “perché la terra è più vicina al sole”.

A questa domanda, molti, che due fogli prima avevano dato una spiegazione che sembrava scientificamente ineccepibile, hanno barrato questa risposta. Questa è una dimostrazione di come si imponga prepotentemente la risposta automatica, quando l’apprendimento non è stato solido.


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