Le funzioni esecutive come autoregolazione

Le funzioni esecutive servono per autoregolarci durante il processo di apprendimento. E’ chiaro che quando non c'è autoregolazione c’è bisogno dell’eteroregolazione, ma l'obiettivo è quello di avere un apprendimento autoregolato.
La ricerca dimostra che la capacità di autoregolazione influenza il risultato scolastico più dello stesso quoziente dell'intelligenza, QI, cioè più della stessa qualità mentale (Duckworth e Seligman, 2005).
Chi ha più alte funzioni esecutive, cioè più memoria di lavoro, più capacità di inibizione, più capacità di mantenere l'attenzione, più flessibilità nel comportamento, ha anche i risultati scolastici migliori negli ambiti maggiormente studiati dalla ricerca, lettura scrittura matematica e scienze (Bull et al., 2011; Lee et al., 2009: Monette et al., 2011; St. Clair-Thompson & Gathercole, 2006).

  • Funzioni esecutive fredde

Le funzioni esecutive fredde sono quelle di autoregolazione cognitiva, di cui abbiamo finora parlato.

  • Funzioni esecutive calde

Qualche studioso ha cominciato a studiare il problema della capacità di autoregolazione in situazioni che hanno invece una certa rilevanza motivazionale emotiva e le hanno chiamate funzioni esecutive calde (Kerr & Zelazo, 2004).

Il test più usato per la valutazione delle capacità decisionali in condizioni di incertezza è l’Iowa Gambling Task.

In questo compito i soggetti, ragazzi o bambini, devono procedere ad una lunga serie di estrazioni di carte da quattro mazzi disponibili. Sanno che possono vincere (danaro o altro), o perdere. In seguito ad ogni estrazione, il ragazzino viene informato di quanto ha vinto o perso con quella scelta. Ogni mazzo presenta diverse combinazioni di vincite e perdite, di diversa entità: scegliendo da due dei quattro mazzi per lungo tempo, si ottiene alla fine una perdita netta nonostante le occasionali vincite; al contrario, orientando la scelta verso gli altri due mazzi si ottiene alla fine una vincita netta, nonostante le occasionali perdite.
Per arrivare a conquistare un una certa somma di denaro è necessario dunque non essere precipitosi, perché bisogna valutare che un mazzo può far vincere, ma può anche far perdere, quindi bisogna ponderare le possibilità. In giochi di questo tipo è interessante studiare la presa di decisione cosiddetta affettiva, perché si deve imparare a prendere decisioni vantaggiose.

Quando si affronta un problema che ti coinvolge molto sul piano motivazionale emotivo molto spesso questo vuol dire gratificazione ritardata, in altri termini sapere aspettare. Immaginate i vostri studenti: devono svolgere determinati compiti, devono sapere aspettare per ottenere un risultato positivo, devono cioè avere capacità di regolazione in situazioni emotivamente coinvolgenti.
E’ estremamente importante saper differire la gratificazione, ma per farlo bisogna sapere immaginare quando la gratificazione arriverà. E questa è una operazione cognitiva oltre che emotiva.


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