LE ATTIVITA' CULTURALI DEI GIOVANI
La scuola considera “divertimenti” le attività dei giovani e nega le opzioni
I comportamenti culturali dei giovani (TV. Internet, smartphone, ballo, musica, sport…) vengono considerati divertimenti. Sappiamo bene che nel modello classico di scuola il piacere e il divertimento non hanno cittadinanza. Per due secoli la scuola è stata considerata fatica, impegno, dolore. Tutto ciò che nella scuola crea piacere e divertimento è sospetto. I giovani si sono quindi dovuti costruire un mondo a parte, il cui principio regolatore è la scelta per gusto personale, cosa lontanissima dal concetto di obbligo scolastico. L'Italia è l'unico paese d'Europa che non prevede materie opzionali in nessun curricolo della secondaria. Lo studente non può scegliere nulla. Potrebbe sbagliare e per non sbagliare non deve scegliere. Abbiamo avuto un breve periodo di opzionalità negli anni Settanta dopo la riforma della scuola media. C'erano tre materie opzionali: latino, applicazioni tecniche e musica. Il tutto fu bloccato dal ministro Gui dopo 6 o 7 anni. Infine i tentativi della scuola di intraprendere attività integrative sono miseramente falliti. Negli anni Settanta si chiamavano attività intra-extra-para-scolastiche. L'ultimo tentativo l'ha fatto il ministro Fioroni con la proposta delle scuole aperte al pomeriggio. Ma chi ci va il pomeriggio in questa scuola (senza contare che non è possibile perché interferisce con gli orari dei bidelli…..)? La nostra scuola è l'unica che non ha come obiettivo l'autonomia dei discenti. Così l'educazione è uscita dalla scuola e dalla famiglia e si realizza altrove. Negli ultimi 30 anni si è costituito un nuovo polo formativo ed educativo che in termini sociologici si chiama il gruppo dei pari, sempre più forte e con il quale si crea un'autonomia personale esterna alla scuola. Un tempo la classe era l'unica sede della socializzazione, anche da un punto di vista sentimentale e affettivo; da molto tempo non vedo fiorire amori con la compagna di banco, tutto avviene al di fuori della scuola. Le attività scelte dai giovani permettono dunque un'educazione senza scuola e senza organizzazione istituzionale. I ragazzi si mettono alla prova anche fisicamente (la centralità del corpo), affrontano difficoltà, trovano soddisfazione, attingono a svariate risorse. Inoltre si dissolvono i confini fra le età. E' questa una questione molto interessante anche per la scuola. La scuola è organizzata da circa 4 secoli per classi d'età, ma dai bambini e dai ragazzi questi vincoli sono subiti come esterni allo sviluppo della loro personalità, tanto che fuori dalla scuola non ne tengono conto. |
Il programma degli adolescenti
Le attività dei giovani sono formazioni parallele extrascolastiche. Alcune attività sono strutturate, fissate da orari, seguite da un esperto e finalizzate a prove come: manifestazioni, competizioni, gare,ecc. Altre, sviluppate in rete, sono libere dal tempo e dallo spazio. Come a scuola è presente il richiamo allo sforzo, all'impegno, in vista di un risultato (non solo nello sport, ma anche nei videogiochi). Le attività scelte dai giovani sono un curricolo alternativo di materie considerate dagli adulti secondarie e ricreative: musica, video e foto, informatica, pratiche sportive. Nonostante qualche tentativo (conoscenze informali, non formali) la scuola non ha saputo riconoscere queste attività che assorbono milioni di adolescenti italiani, dagli 11 ai 20 anni. A nostra memoria l'unica attività fuori dal curricolo che nella scuola ha avuto una qualche fortuna (presso i genitori, non presso gli alunni) è stata un tempo lo strumento musicale. La musica è fondamentale per i ragazzi, ma non lo è nella nostra scuola. Nella scuola media la musica si fa attraverso il libro di testo, un oltraggio a una forma culturale che non dovrebbe essere oggetto nemmeno di valutazione. Le attività scelte, nella percezione degli adolescenti, sono cultura gratuita, disinteressata, che era un mito – peraltro falso – della scuola d'antan, liceo in primis. Forse è il caso di ripensare all'educazione partendo dalle attività elettive? |