Copiatori si diventa

Un'ispezione sul campione di studenti mostra che nel corso del triennio tanto la pratica quanto la cultura del copiare restano costanti. I giochi sono fatti, la stabilizzazione è già raggiunta prima del terzo anno delle superiori. Tra gli alunni le cose stanno in modo diverso. Nel corso della scuola media la pratica del copiare cresce da una classe alla successiva. In I^ media copia il 23% degli alunni, in II^ il 35%, in III^ il 45%. La risposta spesso, che indica l'intensità del copiare, cresce nei tre anni da 3% a 8%. I virtuosi che affermano di non aver mai copiato calano dal 38% della I^ classe, al 22% in II^, al 13% in III^.

Da una classe a quella successiva i sensi d'inferiorità e di colpa degli alunni diminuiscono a vantaggio delle risposte gioia, soddisfazione per la furbizia e sollievo -insomma: a vantaggio sia delle sensazioni gradevoli sia dell'indifferenza (si veda il grafico n. 4). La progressione dello slittamento delle emozioni e dei sentimenti è evidente.

Anche il giudizio morale sul copiare varia da una classe all'altra in misura piuttosto significativa. Dalla V elementare alla III media il giudizio molto condannabile cala dal 28% al 10%, mentre crescono in modo lineare i giudizi totalmente assolutori, poco condannabile passa dal 27% al 32%.

La figura sottostante illustra questi cambiamenti.

Fig. 2- Pratica e cultura del copiare nell'intervallo V elementare III media


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