Conclusione

Copiare è un processo di socializzazione attraverso il succedersi delle classi fino all'età adulta quando è difficile colmare questo vuoto di socializzazione civica

Come si è visto, l'arte di copiare non è estemporanea, né casuale. E' il frutto di un processo di apprendimento e di socializzazione che inizia nella primaria, dove persistono incertezze cognitive circa le regole sociali e il loro significato, si evolve negli anni della crescita e nel corso della frequenza scolastica fino a raggiungere il livello più alto nell'ultima classe della secondaria superiore.

Il copiare non si esaurisce nella prassi e nelle tecniche della copiatura. Collocandosi sullo sfondo d'immagini collettive, di credenze e di atmosfere condivise, comprende gli stati d'animo, il giudizio morale, il modo di rappresentare la “parte lesa”, di sorvolare la sfera del bene comune.

La cultura del copiare si radica nelle scolaresche attraverso il succedersi delle classi. Segue il trend dei comportamenti trasgressivi dall'infanzia alla “tempesta ormonale” dell'adolescenza, fino alla soglia nell'età adulta, quando ormai è difficile colmare il vuoto di socializzazione civica accumulato anno dopo anno.

L'impegno della scuola a riempire il vuoto di socializzazione civica, se mai la politica volesse assumerlo, potrebbe andare a buon segno solo con il sostegno della società civile e delle sue minoranze virtuose.

Fig. 3 -Evoluzione del senso di colpa dalla 5^ primaria alla 3^ secondaria 2° grado

Fig. 4 - Evoluzione del senso di indifferenza dalla 5^ primaria alla 3^ secondaria 2° grado

Fig. 5 - Evoluzione della soddisfazione per la furbizia dalla 5^ primaria alla 3^ secondaria 2° grado

Fig. 6 - Evoluzione del giudizio etico dalla 5^ primaria alla 3^ secondaria 2° grado


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