Abstract della relazione di Orazio Niceforo

Notizie sul relatore

Redattore della rivista “Tuttoscuola”, docente a contratto di “Sistemi scolastici contemporanei” nell'università di Roma “Tor Vergata”, vicepresidente della SICESE (Sez. Italiana della Comparative Education Society in Europe), Orazio Niceforo è uno dei grandi conoscitori del sistema scolastico italiano.

Pubblicista, autore di numerosi articoli e volumi sulla politica scolastica, tra i quali ricordiamo
La scuola privata.
Il dibattito sui "buoni studio"
(1986),
La scuola dell'ulivo
(2001),
Da Berlinguer a Gelmini. La scuola che (non) cambia
(2010).

Gli invisibili: i ragazzi che sfuggono alla scuola

Occorre stabilire, in primo luogo, di quali ragazzi si parla, e quanti sono: se si considerano i giovani fino a 18 anni o fino a 24.

Nel primo caso, i giovani fino a 18 anni , l'accento cade sulla dispersione scolastica , sulla cui definizione e quantificazione c'è molta incertezza.

La perdurante mancanza a livello di sistema di uno strumento come l'anagrafe scolastica nazionale, pur prevista da un decreto legislativo del 2005, impedisce la piena conoscenza del fenomeno, e in particolare delle scelte formative (e non) alternative a quella scolastica, la cui consistenza può essere solo stimata, come Tuttoscuola prova a fare incrociando i dati disponibili.

La relazione darà una breve presentazione dei dati utilizzati, compresi quelli sull'assenteismo nella scuola secondaria superiore.

Se invece si considerano i giovani della fascia 18-24 anni l'accento cade su quello che Eurostat definisce 'abbandono precoce': la percentuale di 18-24enni con la sola licenza di scuola secondaria di primo grado (o meno) e che non frequentano percorsi di istruzione/formazione.

Una parte consistente di questi ultimi oltre a non studiare non lavora (sono i cosiddetti giovani neet) .

La relazione fornirà alcuni dati sul fenomeno e svolgerà brevi considerazioni sulle ragioni che lo determinano.

Le politiche realizzate finora in Italia per combattere la dispersione e l'inoccupazione dei giovani neet non hanno dato risultati , a partire dagli interventi contro la dispersione effettuati con il sostegno dei fondi europei, come mostrano i risultati delle indagini Ocse-Pisa e Invalsi.

Le recenti riforme degli ordinamenti non sembrano idonee ad affrontare il problema e non è facile prevedere se e quanto il sistema regionale di formazione professionale, insieme agli Istituti professionali riformati e ai percorsi formativi in apprendistato, recentemente aperti anche ai quindicenni, riusciranno ad arginare il fenomeno del rifiuto che tanti giovani italiani oppongono non solo alla scuola ma a qualunque percorso formativo.

La relazione accennerà infine all'ipotesi di fronteggiare la questione della dispersione e della demotivazione verso lo studio/formazione attraverso una strategia di radicale flessibilizzazione e personalizzazione dei piani di studio. Questa scelta comporterebbe in primo luogo il superamento dell'istituto della ripetenza, almeno fino ai 16 anni, già realizzato in alcuni dei Paesi leader nelle classifiche Ocse-Pisa sui livelli di apprendimento.


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