Dall' XO OLPC al Jumpc Olidata


L'XO di Negroponte a sinistra, il Jumpc dell'Olidata a destra.

XO OLPC

Nel corso dell'anno scolastico 2008 -2009 io e i miei allievi abbiamo avuto in classe per alcune settimane due XO acquistati negli Usa, entro l'esperienza OLPC (One Laptop Per Child) del MIT ideata e condotta da Nicholas Negroponte.

Si tratta, come noto, di un'esperienza che, secondo le parole dello stesso Negroponte, è "una risposta alla sfida globale di combattere l'analfabetismo, l'esclusione sociale e il divario digitale" e si fonda sulla formula "Get One Give One - G1G1", cioè acquista un computer e regalane un altro, in modo che si possano distribuire gratuitamente nei Paesi in via di sviluppo. Il laptop XO è un computer portatile, progettato a misura di bambino, con l'obiettivo di sfruttare al meglio l'innata capacità dei giovanissimi di imparare, condividere e produrre autonomamente.

E' un computer di basso costo ma di discrete prestazioni. E' estremamente leggero e maneggevole e tuttavia molto robusto.

I bambini avevano l'esplicito incarico di :
   •   provare  la dotazione software originariamente disponibile su XO, "giocando" con tutti i

programmi;
   •   riflettere sull'utilità dei programmi e valutarne la qualità;
   •   annotare eventuali difetti.

Al  nostro gruppo di lavoro interessava verificare quale fosse il giudizio globale sul laptop di Negroponte da parte di bambini occidentali: i miei allievi, infatti, utilizzano con una certa frequenza le tecnologie a scuola come supporto all'apprendimento e molto spesso a casa hanno a disposizione e usano computer con collegamento ad internet, consolle di giochi, macchine fotografiche digitali, lettori di musica e video digitali.

E' possibile rintracciare in rete la documentazione relativa alla sperimentazione degli XO da parte dei bambini e degli altri componenti il gruppo di lavoro  a questo indirizzo.

Da questa prima esperienza è nata, durante l'estate,  l'idea di un progetto su più larga scala, che prevedesse l'effettivo uso, a casa e a scuola, di un computer portatile da parte di ogni bambino.

L'intenzione iniziale era di richiedere computer XO per alcune classi e Jumpc italiani della ditta Olidata per altre, ma per problemi non dipendenti dalla nostra volontà e riconducibili piuttosto alle difficoltà di prenotazione dei computer di Negroponte il progetto è partito nel mese di ottobre con i soli Jumpc.

Nel mese di marzo 2009 un numero della rivista Formare della Erickson ha tentato di offrire un ampio ragionamento sul progetto OLPC e sulle caratteristiche del laptop XO. 

JumPC Olidata e condizioni operative

I computer utilizzati nel nostro progetto sono i JumPC, pensati e commercializzati per l'uso da parte dei bambini.

Piccoli e dal  costo limitato, utilizzano un'interfaccia software utile a semplificare la gestione delle operazioni con icone grandi e accattivanti, e a tutelare i minori. Magic Desktop, questo è il nome dell'interfaccia, è avviato in automatico all'accensione del computer e permette al bambino di utilizzare soltanto i moduli previsti al suo interno (videoscrittura, giochi, disegni) e i programmi autorizzati dai genitori, previo inserimento di password.

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Allo stesso modo è possibile controllare l'uso di Internet, mediante la  preselezione di  siti considerati navigabili.

Quest'ultimo accorgimento è a mio parere uno dei più validi del "parental control" e viene chiamato "white list": noi abbiamo autorizzato 900 siti sicuri e adatti ai bambini della scuola primaria, 80 "preferiti" facilmente raggiungibili.

Al motore di ricerca in dotazione è stato sostituito il motore "Ricerche Maestre"

La collaborazione con l'ITIS Majorana

2.jpgA differenza di qualsiasi computer usato normalmente, i computer del bambino devono richiedere pochissima manutenzione (sono sempre con lui), non devono prendere virus e devono proteggere la navigazione sia a casa che a scuola.

Con un'adeguata progettazione e con una collaborazione tra scuole tecniche superiori e scuole primarie ci siamo riusciti con ottimi risultati. Gli studenti dell'ITIS Majorana di Grugliasco - dove il professor Zucchini insegna informatica - hanno preparato i JumPC, testandoli e attrezzandoli con una ricca gamma di software pronti all'uso fin dai primi giorni di scuola e con il collegamento wireless a Internet. Il loro aiuto è stato fondamentale e ha sollevato gli insegnanti della scuola primaria da problemi eccessivi legati al collaudo e alle installazioni.

Gli studenti si occupano anche della manutenzione quando, nel corso dell'anno scolastico, alcuni computer hanno problemi che possono essere risolti senza l'intervento della ditta produttrice.

video di un passaggio significativo (3 min 25 sec):


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