Quale teoria della memoria per la didattica?
Vediamo, avviandoci a concludere, a quale teoria della memoria la scuola potrebbe far riferimento.
Apprendimento intenzionale e incidentale, memoria esplicita e implicita
Quando ricordiamo, c'è sempre un evento che in una fase successiva viene rievocato, quindi esiste un momento T1, in cui si dà l'evento e un momento T2, con un intervallo temporale più o meno variabile, in cui quell'evento viene ricordato. Ciò che avviene in T1 si chiama "fase di studio o di apprendimento", che può essere brevissima o prolungarsi nel tempo. Ciò che avviene in T2 è definito "fase di test", ossia la fase in cui la memoria viene sottoposta ad esame e il ricordo viene valutato.
Vi sono due coppie di aggettivi che descrivono questi due momenti.
La fase di studio può essere caratterizzata da un apprendimento "intenzionale" o da un apprendimento "incidentale". La differenza consiste nella consapevolezza o meno che successivamente vi sarà una fase di test. Posso imparare sapendo che poi sarò interrogato oppure posso imparare senza possedere questa consapevolezza. L'esperimento di Craik e Lockhart è un tipico esperimento di apprendimento incidentale. Le persone rispondono a domande, senza sapere del test successivo, ricordano in modo incidentale, non in funzione del test di cui non conoscono l'esistenza.
La fase di test, invece, si divide in "memoria esplicita" e "memoria implicita".
Si parla di memoria esplicita se si ricorda facendo esplicito riferimento alla fase di studio: "Ti ricordi quello che hai fatto ieri alle quattro?"
Si parla di memoria implicita se si ricorda senza la consapevolezza della fase di studio. Incontro una persona, ne ricordo il nome, ma in quel momento non sono consapevole o non ricordo il giorno in cui ho sentito quel nome o incontrato quella persona per la prima volta. E' un ricordo implicito.
Quindi la distinzione fra apprendimento intenzionale e apprendimento incidentale, fra memoria esplicita e memoria implicita, è una distinzione che si basa sulla consapevolezza o meno della successiva fase di test, nel caso dell'apprendimento, e sulla consapevolezza o meno della precedente fase di acquisizione, nel caso della memoria.
Sulla base di quanto sopra esposto si possono individuare 4 tipologie di situazioni.
1. La prima condizione è quella della vita quotidiana, in cui si apprende in modo incidentale e si ricorda in modo implicito. Quando si incontra una persona o si fa qualcosa, si usano delle informazioni senza la consapevolezza che si sarà interrogati o si dovrà risalire a qualcosa che è passato.
2. La seconda condizione è quella tipica del testimone. Il testimone apprende in modo incidentale, però è costretto a rievocare in modo esplicito, interrogato dal magistrato o dagli investigatori. Ed è qui la difficoltà, proprio perché la memoria nella vita quotidiana tende ad essere imprecisa. La Bibbia, per esempio, che pure considera il "non dire falsa testimonianza" un precetto religioso, afferma che la testimonianza deve essere supportata da almeno due o tre testimoni, per poter essere in qualche modo considerata valida. E ciò proprio a dimostrazione del fatto che il singolo testimone è raramente accurato.
3. La terza condizione è quella dello studente, il quale studia in modo intenzionale e ricorda in modo esplicito.
4. La quarta condizione è quella del professionista che ha studiato in modo intenzionale, ma deve ricordare in modo implicito. Immaginate di andare da un medico, perché avete un dolore all'addome e il medico vi risponde come uno studente: "Dunque l'addome l'ho studiato al terzo anno, era il capitolo ..." Scappereste via immediatamente.
In conclusione, l'organizzazione dei processi cognitivi dello studente è l'esatto opposto di quello che accade nella vita quotidiana. Dobbiamo essere consapevoli di questa differenza.
L'obiettivo della scuola è fare in modo che lo studente, che ha imparato in modo intenzionale e ricorda in modo esplicito, riesca in futuro a ricordare in modo implicito.