Il ministro riapre i giochi.
Il Ministro apre al compromesso :
incassa senza battere ciglio il parere negativo delle Regioni sul testo dello schema, ma non intende presentarsi al Parlamento come solitario autore di un compromesso che porta una sola firma: la sua;
accetta la proposta della Confindustria di modificare in senso più "professionale" i curricoli dei licei economico e tecnologico (niente di rivoluzionario, ma più spazio alle discipline tecniche, meno materie, quasi il 30% riservato alle attività di laboratorio, ecc.);
si dimostra disponibile a concedere alle Regioni poteri sull'attuazione (tempi, modalità, erogazione delle risorse, ecc.) della Riforma, in cambio di un segno di "disponibilità" politica, che si dovrebbe tradurre in un "accordo" contestuale al parere, di cui non si chiede la modifica;
sembra cedere sulla sperimentazione, considerata dalle Regioni (ormai quasi tutte di Centrosinistra) come una provocazione e come un tentativo di metterle di fronte al fatto compiuto rispetto ad una Riforma che non condividono e dicono di voler cambiare (qualcuna addirittura abrogare);
non insiste - anzi sembra accogliere le preoccupazioni delle Regioni - sull'avvio accelerato della riforma a partire dall'anno scolastico 2006/07.