Cosa ci dicono gli studenti immigrati sulla qualità dei sistemi educativi?
Cosa dice il Focus n. 33
Aumento degli immigrati nei Paesi OCSE: diverse destinazioni diversi risultatiFra il 2000 ed il 2009 nei paesi OCSE la proporzione di quindicenni immigrati è cresciuta dall’8 al 10% in 13 Paesi, in altri una crescita del 2% ha portato ad un totale di più del 5%. In Italia la crescita ha portato dal 3 al 5%. Crescendo il flusso di immigrazione , è cresciuta la diversità nel retroterra economico-sociale e nei risultati degli immigrati. I fattori che determinano le differenze a parità di status socio economico e di Paese di origine
Pur nell’assunzione dell’insieme dei fattori di influenza, rimane indubbio che alcuni sistemi educativi siano più capaci di altri di integrare e minimizzare le differenze fra immigrati ed autoctoni. A parità di status socioeconomico le differenze nei risultati fra immigrati e autoctoni calano dove è maggiore il flusso migratorioLe differenze nei risultati fra studenti immigrati e autoctoni di status socioeconomico simile sono più piccole nei Paesi in cui gli immigrati sono numerosi e registrano differenze di status pari a quelle del complesso della popolazione. Uno studente su 4 o 5 in Australia,Canada, Israele e Stati Uniti è immigrato ed in quei Paesi tutti gli studenti con stesso stato economico-sociale ottengono risultati dello stesso livello. L’importanza di assumere la sfida della diversitàGli studenti immigrati tendono a fare meglio dove si assume e si tiene alta la sfida della diversità e si è abbastanza flessibili da adattarsi a bisogni diversi. |
In Italia
Una esperienza personale in scuole di un territorio del Nord Italia caratterizzato da forti fenomeni migratori mi suggerisce alcune riflessioni. Il problema della lingua è cruciale e va affrontato dai primi anni con forti strumenti compensativi. Imparare dalla full immersion vale per le lingue ma non per contenuti che veicolano: chiederemmo ai bambini di essere dei supereroi! |