5° assunto sbagliato
Assunto n. 5Il tasso di drop out può essere ridotto finanziando specifici programmi di prevenzione, innalzando la scolarità obbligatoria, e ponendo fine a pseudo politiche antiselettive |
Indubbiamente, il tasso di drop out è la più esplicita evidenza del fallimento della scuola pubblica. Quasi un terzo di chi entra nella scuola secondaria superiore non la conclude. La percentuale è più alta per gli studenti di colore, ispanici e di madrelingua diversa dall'inglese. In molti distretti urbani il tasso di drop out raggiunge limiti incredibili.
La maggioranza degli studenti abbandonano la scuola per ragioni legittime, e non ha senso cercare di farli recedere dalle loro decisioni semplicemente attraverso dei programmi che li "invitano a rimanere dentro", o costringendoli a frequentare un anno o due in più di scuola obbligatoria. D'altra parte la strategia forte di innalzamento degli standard, di curricoli rigorosi e di più test non ha abbassato il tasso dei drop out, come mostra il citato studio del Texas, anzi probabilmente lo aumenta.
Abbandonare la scuola non è mai una decisione repentina ed impulsiva. Il processo ha inizio molto prima della scuola secondaria superiore, spesso verso la 4^ o 5^ elementare, quando i programmi cominciano ad essere molto densi di contenuti e gli studenti non riescono più a seguirli decodificando la lingua inglese, e non riescono più a capire ciò che leggono. Se i punteggi del NAEP (National Assessment of Educational Progress) sono misurazioni attendibili, solo un quarto degli alunni di 4^ elementare sa leggere bene, e la percentuale si abbassa in 3^ media e nell'ultimo anno delle scuole secondarie superiori.
Gli studenti che cominciano presto ad andare male spesso arrivano a considerare la bocciatura come un male inevitabile e sono già entrati nell'idea di abbandonare la scuola appena possibile. Probabilmente un terzo degli studenti che abbandonano l'hanno già deciso in terza media e da quel momento contano i giorni per poter lasciare legalmente la scuola.
Per ridurre il tasso dei drop out, dobbiamo prima di tutto capire e accettare le ragioni che spingono gli studenti a lasciare la scuola. I motivi più frequentemente enunciati sono: noia, problemi personali e familiari e incapacità di capire e fare i compiti richiesti. Una percentuale più piccola di studenti abbandona perché considera la scuola una pura perdita di tempo; questi sono spesso giovani che avrebbero la capacità di riuscire a scuola, ma che ritengono che ciò che la scuola offre loro non sia né interessante né stimolante. (Alcuni anni fa, un'indagine sugli studenti chiedeva, fra i vari quesiti, quale fosse la parola che usavano più spesso per definire la scuola. "Noiosa" vinse a mani basse.)
La chiave per giungere al diploma è imparare, la chiave per imparare è la motivazione. Ci sono scuole pubbliche innovative che diplomano la maggioranza dei propri studenti, perché personalizzano l'educazione, incoraggiano gli studenti a perseguire i propri interessi e costruiscono la loro formazione su quell'entusiasmo, offrendo molteplici opportunità di apprendere invece di fissarsi su un solo tipo di istruzione uguale per tutti