Verso un pensiero unico ?
Secondo alcuni studiosi, oggi saremmo di fronte a un processo di globalizzazione che tendenzialmente porta all'esaurimento delle differenze fra le diverse culture, ossia all'eliminazione delle loro identità. La globalizzazione tenderebbe a stabilire un unico codice culturale, il "modello occidentale", capace di uniformare i consumi e i comportamenti. Secondo questi studiosi, gli antidoti alla globalizzazione, alla sua presunta tendenza "naturale" all'omologazione culturale sarebbero stati finora inefficaci, insufficienti. In altri termini, nel processo di globalizzazione ci sarebbe il pericolo dell'affermazione di un "pensiero unico", premessa per l'emergere di forme di autoritarismi.
In realtà, a tutt'oggi non è apparso, sul terreno culturale, alcun "pensiero unico".
Anzi, negli Stati Uniti, cui ci si riferisce quando si parla di "pensiero unico", è riemerso l'orientamento filosofico tradizionale di quella cultura, il pragmatismo, in una delle sue molteplici varianti, la cui caratteristica fondamentale è l'affermazione di un pluralismo metodologico e filosofico; ed è proprio su questa base che alcuni fra i più validi filosofi americani hanno dialogato con la cultura filosofica europea. Anzi, si può dire che proprio il monoculturalismo, che ha in Cartesio il suo più coerente rappresentante moderno, abbia via via proposto nel corso della storia del pensiero e in molteplici varianti il "pensiero unico", capace di determinare l'essenza della razionalità scientifica e della natura umana. Secondo alcuni studiosi, il pragmatismo americano, sostenendo l'idea di uno sviluppo evolutivo, rifiuta l'adesione «a progetti e idee assoluti e si affida alla concorenza tra le varie forze in gioco», Così «entra in crisi l'idea di un disegno istituzionale rigido, consegnato in astratto, che si presume completo e perfetto: le istituzioni rispondono piuttosto a schemi che non sono interamente definiti, e contengono possibilità di itinerari diversi, che verranno via via decisi sul campo, in funzione di circostanze, fini e contesti diversi». (M. Rosaria Ferrarese, Globalizzazione, aspetti istituzionali , Enciclopedia delle scienze sociali , Treccani, Roma 2001, vol. IX).
In Europa, ove assistiamo all'eclissi di quegli orientamenti filosofici che dagli anni Sessanta in poi hanno avuto una robusta presenza, sono emersi orientamenti neopragmatizzanti o la teoria della complessità, e l'uno e l'altra difendono, appunto, il pluralismo filosofico e culturale.
Inoltre, la tendenza che accomuna le diverse etnie nei singoli Paesi, in Europa ma soprattutto in America, è la lotta per il riconoscimento e la valorizzazione delle proprie radici antropologiche e culturali che giunge, come abbiamo accennato, a rivendicare uno spazio autonomo all'interno stesso delle istituzioni scolastiche. E proprio tali rivendicazioni alimentano tuttora una parte delle ricerche e del dibattito culturale in America e ora anche in Europa.