Stati Uniti: un modello evolutivo
Dal punto di vista ideologico attualmente ci sono tre modelli in competizione negli Stati Uniti:
- • un ritorno a principi puritani (con un nuovo sviluppo delle scuole cattoliche o evangeliche tradizionali),
- • un ricorso alle risorse di mercato (Vouchers, Charter Schools, Homeschooling),
- • un insegnamento rinnovato basato su standard e controllo dei risultati.
Per quanto riguarda quest'ultimo, può sembrare un'eresia mettere assieme nello stesso modello un approccio “deweyano” del contenuto dell'insegnamento, della sua funzione sociale e civile con le procedure moderne basate su standard e test di controllo. Tuttavia il paragone col modello francese mostra come il dibattito negli Stati Uniti sia in realtà un dibattito riguardante diverse interpretazioni di un medesimo modello, il che permette agli Stati Uniti di realizzare riforme impossibili in Francia. Dal punto di vista storico si può osservare come l'utilizzo di certi test sia incompatibile coi principi educativi di Dewey, ma tuttavia il principio in base al quale bisogna valutare le competenze degli studenti non è in disaccordo coi principi di Dewey.
La grande impresa americana: fare convivere Dewey con test e standard
Ralph Tyler è stato uno dei fondatori di quella che è divenuta una delle principali istituzioni dell'insegnamento americano , il NAEP ( National Assessment of Educational Progress, Valutazione nazionale dei progressi scolastici ). Il NAEP elabora un insieme di prove che vengono effettuate su un campione che permette di misurare di anno in anno il livello degli studenti nelle diverse discipline.
Tyler è anche stato colui che ha messo a punto, negli Anni Trenta, la celebre indagine “Eight Years Study”, che ha seguito il percorso scolastico di centinaia di studenti dalla scuola media fino all'Università. In base ai risultati di questo studio si è dimostrato come un curricolo integrato delle materie fosse più efficace di uno basato su discipline separate.
Tale studio è servito molto al movimento deweyano dell'educazione progressiva e ne ha legittimato i principi.
Le scuole basate sui principi di Dewey non sono risultate inefficaci quando sono state valutate per competenze, quindi non si sentono minacciate dai metodi di valutazione messi a punto negli Stati Uniti. Su di un piano più generale, non scordiamo che anche i sistemi scolastici scandinavi e quello del Quebec si basano sui principi di Dewey e sono tra i primi classificati nelle valutazioni internazionali.
Non c'è contraddizione fra i principi di Dewey e la necessità di valutazione, di scelta di discipline fondamentali e di standard comuni
Di fatto non c'è nulla di contraddittorio tra i principi di Dewey e la necessità di una valutazione, sebbene in America esista una guerra feroce tra le due parti in causa: da un lato i seguaci di Tyler legati ai test, dall'altro i seguaci del modello di Dewey i quali pongono “l'allievo al centro” e auspicano una “pedagogia dell'interesse”.
La connessione tra educazione ed esperienza personale, il principio della continuità dell'esperienza educativa, l'utilizzo di un approccio e di un metodo scientifico, un insegnamento che si adatti alla capacità di apprendere di ognuno, non si trovano in contraddizione con la necessità di avere durante l'obbligo scolastico:
- a) standard comuni nelle discipline fondamentali,
- b) prove che servano a misurare l'efficacia delle scuole,
- c) sanzioni per le scuole che non rispettano gli standard.
Si può persino dire che esista complicità tra i due sistemi: infatti le tre discipline considerate fondamentali dal NCLB (lingua, matematica, scienze) erano considerate fondamentali anche da Dewey. Per Dewey la cultura degli allievi, il senso civico, si forgiano partecipando attivamente ad una società democratica. Per questa ragione, tra l'altro, l'apprendimento dei due linguaggi di base (lingua materna e linguaggio matematico) e delle scienze può e deve essere promosso prioritzriamente. In Francia sarà molto difficile operare distinzioni di questo tipo tra le discipline e dichiararne alcune più importanti di altre, poiché si pensa che tale classificazione significherebbe sancire l'inutilità delle discipline non considerate prioritarie.