I campi di esperienza
Quali sono
Rispetto ai corposi Orientamenti del '91, è presentato un testo molto più agile, che individua cinque campi d'esperienza.
Di seguito titoli e sottotitoli:
Il sé e l'altro (Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme )
Il corpo in movimento (Identità, autonomie, salute)
Linguaggi, creatività, espressione (gestualità, arte, musica, multimedialità)
I discorsi e le parole (Comunicazione, lingua, cultura)
La conoscenza del mondo (Ordine, misura, spazio, tempo, natura)
Una considerazione generale
I Traguardi proposti per ciascun "campo" articolano eccessivamente consapevolezze e capacità di riflessione. Non è posto invece in modo esplicito il tema della percezione positiva di sé, cioè dell' autostima, che, soprattutto a questa età, è un fatto assolutamente centrale su cui è molto importante vigilare e lavorare.
Alcune considerazioni specifiche
Ci si limita qui solo ad alcuni campi
Il sé e l'altro
Che il campo riferito a Il sé e l'altro (sottotitolo Le grandi domande, il senso morale, il vivere insieme ) sia centrato sulle grandi domande esistenziali - l'inizio e la fine della vita, l'origine del mondo, l'esistenza di Dio - domande su cui insegnanti e genitori dialogano "per convenire come aiutare ciascun bambino a trovare risposta (!). in coerenza con le scelte della sua famiglia", dà francamente l'impressione di trasformare la scuola in qualcosa che la scuola non è.
Il buon senso professionale degli insegnanti, e in particolare degli insegnanti della scuola dell'infanzia, è sempre stato più che sufficiente a orientare i bambini ai valori delle loro famiglie e alla loro serena maturazione sui significati e gli interrogativi dell'esistenza.
Tutto ciò che supera questo sicuro presidio è sospetto.
Linguaggi, creatività, espressione
Nel campo "Linguaggi, creatività, espressione", si ripropone la pretesa di un livello eccessivo di consapevolezza e analisi.
La forte indicazione relativa all'incontro del bambino con l' opera d'arte fino a prevedere, nei Traguardi, lo sviluppo di "interesse (.) per la fruizione e l'analisi dell'opera d'arte", appare francamente sproporzionato.
Sarebbe stato più appropriato parlare di immagine, anche artistica.
I discorsi e le parole
Così il campo "I discorsi e le parole" è inficiato da pretese eccessive: "Riflette sulla lingua, confronta lingue diverse, riconosce, apprezza e sperimenta la pluralità linguistica e il linguaggio poetico."
Mancano invece (nonostante un debole riferimento al giocare con la lingua) espliciti riferimenti alla pratica di filastrocche, conte, poesiole, canzoncine, così importanti nell'acquisizione del gusto della parola e nella sua penetrazione (anche affettiva, grazie al gioco delle rime e dei ritmi) e alla interiorizzazione di strutture, anche e proprio per via inizialmente del tutto inconsapevole (anche con effetti di propriocezione e rafforzamento del sé, ecc.).
Va segnalata la precisa indicazione di far entrare nella scuola d 'infanzia la parola scritta, scelta già diffusa ma anche molto delicata, sia per le forti differenze tra i bambini nella conoscenza di essa, sia per il rischio di un trascinamento da parte di gruppi di genitori verso forme di anticipazione della scuola primaria, che sono da evitare.
La conoscenza del mondo
Ne "La conoscenza del mondo" ci troviamo davanti addirittura a un bambino che osserva "i fatti del mondo" "confrontando le proprie ipotesi con le interpretazioni proposte dagli adulti "(!).
In conclusione
Si ha l'impressione di una scuola dell'infanzia centrata più sugli aspetti intellettuali che derivano dal fare, che - prima di tutto - sul fare stesso nelle sue ricche fondamentali articolazioni. Un fare che, invece di avere un suo statuto di compiutezza e autonomia, risulta troppo direttamente ancillare rispetto agli aspetti di riflessione.