CULTURA, SCUOLA, PERSONA

Considerazioni generali

Sarebbe stato logico definire la natura di questo documento- Introduzione, Premessa, Principi generali - (anche il CNPI, nel prescritto parere, non può che definirlo genericamente "documento"). E' evidente che esso intende individuare i principi e gli orientamenti culturali e pedagogici che devono ispirare le Indicazioni per il Curricolo, ma anche, più in generale, l'azione della scuola e delle scuole. Esso costituisce, come le successive Indicazioni, un allegato al D.Lgvo 59/04 e alla L. 53/03, che rimangono in vigore, ma non vi è nessun riferimento a queste norme, poste a fondamento dei curricoli. L'effetto che risulta da questo silenzio non è un ovvio rimando alle norme primarie di cui il documento è esplicativo in quanto allegato, ma piuttosto di aggiungersi ad esse. In effetti, se non il tema della persona, centrale nella L.53/03, e quello della cittadinanza, anch'esso deducibile dalla legge, la mission della scuola, tanto suggestiva quanto eccessiva, di essere luogo di elaborazione di un nuovo umanesimo è un portato esclusivo, non necessariamente condivisibile, di questo documento.

Commento ai singoli paragrafi

Alcune osservazioni di merito sul testo. Programmaticamente significativi i titoli dei paragrafi:

 

La scuola nel nuovo scenario

Il motivo dominante è dato dalla dimensione del cambiamento continuo che caratterizza la società odierna e dall'essere ormai ogni territorio, "un microcosmo che su scala locale riproduce opportunità, interazioni, tensioni, convivenze globali". In tale contesto l'obiettivo della scuola " è quello di formare saldamente ogni persona sul piano cognitivo e culturale". Si individuano pertanto "finalità specifiche" della scuola. Queste - per essere finalità - sembrano piuttosto incomplete e non organiche:

- "offrire agli studenti 'occasioni di apprendimento' dei saperi e dei linguaggi culturali di base" (l'idea di "formare saldamente" comprende un aspetto di sistematicità, che non va d'accordo con "offrire occasioni", che è espressione debolissima, anche se mira a impedire una visione puramente trasmissiva dell'insegnamento);

In un testo del genere le finalità della scuola avrebbero dovuto essere indicate in modo univoco, essenziale, organico, se si ritiene che sia importante orientare ad esse le scuole.

Centralità della persona

Il tema della "Centralità della persona" ruota attorno all'idea di singolarità dell'identità di ognuno nei suoi vari aspetti: "fasi di sviluppo","capacità e fragilità", aspetti "cognitivi, affettivi, corporei, estetici, etici, spirituali" (il termine "spirituale", data la forte polisemia, risulta ambiguo, se non precisato, ma un recente conformismo impedisce di porre la questione). Ovviamente la persona è vista anche nella rete di relazioni e nei "legami di gruppo".

Colpisce la raccomandazione ai docenti di definire "le loro proposte" didattiche in relazione costante con "i bisogni fondamentali e i desideri dei bambini e degli adolescenti".

Il forte riferimento ai "desideri dei bambini e degli adolescenti " non è, a nostro avviso, espressione di rispetto della centralità della persona, ma, piuttosto, spia di una pervasiva tendenza del nostro tempo secondo cui l'esser limitati in qualcosa riduce le potenzialità invece che, entro giuste misure, aumentare la capacità di autoregolazione. L'idea di centralità della persona non è posta, crediamo, nella giusta polarità con quelle di integrazione e socializzazione, che comportano necessariamente anche un aspetto adattativo. Che l'insegnante progetti l'azione didattica in relazione ai desideri degli alunni non va bene!

La nuova cittadinanza

È posto l'impegno a "insegnare le regole del vivere e del convivere". Il discorso si apre a più dimensioni: si tratta di "partecipare consapevolmente alla costruzione di collettività più ampie e composite, siano esse quella nazionale, quella europea, quella mondiale".

"L'obiettivo è quello di valorizzare l'unicità e la singolarità dell'identità culturale di ogni studente".

La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse deve trasformarsi in un'opportunità per tutti". Questo impegno è costantemente richiamato nelle Indicazioni per il curricolo.

 

Per un nuovo umanesimo

Di fronte all'"attuale condizione dell'uomo planetario, definita dalle molteplici interdipendenze fra locale e globale", "fra il microcosmo personale e il macrocosmo dell'umanità e del pianeta", "la scuola deve educare alla consapevolezza e alla responsabilità nei confronti del futuro dell'umanità". A tale scopo "è quindi decisiva una nuova alleanza fra i saperi in grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo".

Quello che maggiormente non torna in questa visione è che "l'elaborazione dei saperi necessari per comprendere l'attuale condizione dell'uomo planetario" sia affidata tutta alla scuola: "oggi la scuola italiana può proporsi concretamente un tale obiettivo". In funzione di una visione così alta, tutta l'impostazione risulta sovradosata: la scuola avrebbe l'obiettivo di "ricomporre i grandi oggetti della conoscenza - l'universo, il pianeta, la natura, la vita, l'umanità, la società, il corpo, la mente, la storia - in una prospettiva complessa, volta a superare la frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi quadri d'insieme ".

Una scuola che forgia non solo lo scolaro, ma l'essere umano nella sua complessità!

E' interessante riflettere sul fatto che tanto più - in modo ormai evidente a tutti- la scuola perde questa capacità forgiativa non solo e non tanto per i suoi demeriti quanto per le trasformazioni e l'ampliamento delle occasioni e dei modi di apprendere al di fuori di essa, tanto più si ostina a rivendicarla. E questo in modo bipartisan perché tale afflato non mancava di certo nei PECUP.

Si tratterebbe solo di velleitarismo se non fosse che invece dell'uomo nuovo nasce l'uomo analfabeta. La macroscopica differenza dei livelli di apprendimento fra varie parti di Italia, messa ora in evidenza non solo dalle indagini PISA ma anche da quelle INVALSI, non sembra essere stata fra le preoccupazioni degli estensori di questo documento.


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