L'INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI IMMIGRATI IN EUROPA
FRANCIA (Fonte Eurydice, febbraio 2008)

Durante l'anno scolastico 2006-2007, sono stati accolti nel livello primario e secondario 37.000 nuovi arrivati non francofoni (nel 2004-2005, i nuovi arrivati non francofoni erano 40.100): circa 17.600 in scuole elementari, 16.200 in collèges, e 3.300 in licei di cui una maggioranza (64%) in licei professionali. In totale, questi alunni rappresentano il 3,9% del numero complessivo di tutti gli alunni. Per "nuovo arrivato non francofono" si intende qualsiasi alunno arrivato in Francia da meno di un anno, per cui la padronanza insufficiente della lingua francese o degli apprendimenti scolastici non gli permette di essere integrato immediatamente in una classe dell'istruzione ordinaria.

Da circa quarant'anni, sono state prese in Francia misure per l'accoglienza degli alunni stranieri con un'età superiore a sei anni appena arrivati sul territorio francese e con una minima padronanza della lingua francese. Le prime circolari risalgono agli inizi degli anni 70. L'obiettivo era quello di un inserimento rapido in un corso di istruzione ordinaria in maniera tale da non escludere questi alunni dalla comunità scolastica e da mantenere il principio repubblicano di uguaglianza. Nel 1986, due nuove circolari ricordano che "la capacità di comunicare in francese è una condizione indispensabile per l'integrazione del bambino straniero nella scuola francese e per il suo accesso alla formazione". Oltre che all'integrazione dell'alunno, si fa riferimento anche all'importanza del dialogo da instaurare con la famiglia.

Nel 2002, dopo aver nuovamente ricordato che "la scuola è un luogo determinante per l'integrazione sociale, culturale, e, infine, professionale", viene posto l'accento sull'accoglienza di questi alunni (valutazione e assegnazione a un istituto scolastico) e sull'informazione dei genitori rispetto all'organizzazione del sistema educativo. L'83,5% dei nuovi arrivati beneficia di una scolarità in classi specifiche, o di un sostegno puntuale. A livello di istruzione primaria, gli alunni sono accolti in una classe propedeutica (classes d'initiation - CLIN), o beneficiano di alcune ore di sostegno attraverso corsi di recupero integrato (cours de rattrapage intégré - CRI), pur frequentando una classe ordinaria. Nei collèges e nei lycées, le misure sono le stesse: classi di accoglienza (CLA) o moduli di accoglienza temporanea (MAT).

Gli alunni non francofoni che arrivano in Francia beneficiano di misure di accoglienza particolare: unità di accoglienza per l'iscrizione a livello di "académie" (una specie di uffici scolastici regionali) o di "rectorat" (insieme di servizi amministrativi decentrati), brochure esplicativa sul funzionamento del sistema educativo francese, valutazione delle competenze in lingua francese e delle competenze scolastiche già acquisite, preliminari a qualsiasi orientamento e assegnazione a un istituto scolastico. Per garantire una buona scolarizzazione dei giovani appena arrivati, si seguono prevalentemente i due seguenti principi guida:

•  facilitare l'adattamento di questi giovani al sistema d'istruzione francese sviluppando aiuti adattati alle loro esigenze;

•  garantire il prima possibile l'integrazione nell'ambito dell'istruzione ordinaria.

Nel primo grado, gli alunni appena arrivati sono iscritti obbligatoriamente nelle classi ordinarie della scuola materna o elementare. Gli alunni di classi di età compresa dal corso preparatorio (CP) al corso medio 2 (CM2) sono raggruppati in classi propedeutiche (CLIN) per un insegnamento del francese come lingua seconda, quotidianamente e per un tempo variabile (e rivedibile nella durata) in funzione dei loro bisogni. L'obiettivo è che possano seguire il prima possibile tutti gli insegnamenti in una classe del corso ordinario. Per alunni poco o per niente scolarizzati in precedenza e che arrivano all'età di essere inseriti nel ciclo elementare 3, si può pensare, tuttavia, a una permanenza più lunga nella classe propedeutica, che può arrivare fino a un anno supplementare.

È necessario un processo di verifica costante e personalizzato se si vuole evitare un peggioramento progressivo di questi alunni negli apprendimenti. Alla fine della permanenza nella classe propedeutica, l'équipe insegnante deve valutare le competenze acquisite dagli alunni. Le modalità di accoglienza e di valutazione di questi alunni devono figurare nel progetto scolastico.

Nel secondo grado, bisogna distinguere due tipi di classi di accoglienza in base ai livelli scolastici degli alunni appena arrivati. Per quelli che non sono stati scolarizzati nel loro paese d'origine vengono distinte le classi di accoglienza per alunni non scolarizzati anteriormente (CLA-NSA) e le classi di accoglienza ordinarie (CLA). È sulla base della valutazione effettuata all'arrivo dell'alunno che si decide la sua assegnazione.

Le classi di accoglienza per alunni non scolarizzati anteriormente (CLA-NSA) permettono agli alunni molto poco o per niente scolarizzati prima del loro arrivo in Francia di imparare il francese e di acquisire le conoscenze di base corrispondenti al terzo ciclo della scuola elementare.

Il numero degli alunni in quelle classi non deve essere superiore a 15, salvo casi eccezionali.

I nuovi arrivati che hanno più di sedici anni e che quindi non devono assolvere l'obbligo scolastico, possono essere accolti nell'ambito della "Mission générale d'insertion" (MGI) del Ministero dell'educazione nazionale, che ha l'obiettivo di dare una qualifica e preparare all'inserimento professionale e sociale degli alunni con età superiore a quella prevista per l'assolvimento dell'obbligo scolastico. Possono essere organizzati anche dei cicli di inserimento pre-professionale specializzati in francese come lingua straniera e in alfabetizzazione per i giovani con una scolarizzazione molto scarsa o con nessuna scolarizzazione.

Le classi di accoglienza per alunni normalmente scolarizzati in precedenza (CLA) offrono un insegnamento adattato al livello degli alunni in base a valutazioni effettuate al loro arrivo. Devono essere iscritti nelle classi ordinarie corrispondenti al loro livello scolastico senza superare uno scarto di età di più di due anni rispetto all'età di riferimento corrispondente a quelle classi e beneficiare fin da subito di una parte prevalente dell'insegnamento proposto in classe ordinaria. Un impiego individualizzato del tempo deve permettere loro di seguire, il più spesso possibile, l'insegnamento proposto in classe ordinaria. In totale l'orario scolastico deve essere identico a quello degli altri alunni iscritti negli stessi livelli.

Il numero degli alunni nelle classi di accoglienza deve essere comparabile a quello delle classi del corso ordinario dell'istituto nel quale sono organizzate. Tuttavia il loro funzionamento flessibile in struttura aperta deve permettere agli insegnanti di non avere più di 15 alunni per gruppo.

I legami tra collèges e lycées o lycées professionali sono incoraggiati dalla messa in rete degli istituti del secondo grado che accolgono questi giovani.


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