RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA

Ambrogio Lorenzetti. Allegory of Good Government. Detail.

RIORGANIZZAZIONE DELLA RETE SCOLASTICA - Sintesi del testo

Assunzione degli standard del DPR 233/1998: 500/900 alunni per istituto scolastico, con eccezione di scuole di montagna e piccole isole

Il DPR 233/1998 ha fissato per le istituzioni scolastiche uno standard compreso tra i 500 e i 900 alunni, con una deroga, in via eccezionale, per zone montane o nelle piccole isole dove può essere diminuito a 300/500 unità.
Da quasi un decennio, però, la rete scolastica è rimasta quasi immutata nonostante le dinamiche demografiche che spesso hanno svuotato o riempito a dismisura istituti autonomi o singoli plessi. La presenza dei due diversi livelli di competenza, quello nazionale e quello territoriale, l'assenza di un adeguato coordinamento tra i livelli istituzionali interessati, e la carenza di idonei monitoraggi della rete hanno favorito sprechi di risorse, sperequazioni e disfunzioni.

Attualmente il 15/20% delle istituzioni non ha il requisito per l'autonomia

Attualmente circa 700 istituzioni scolastiche autonome hanno una popolazione inferiore ai 300 alunni e oltre 850 istituzioni scolastiche non hanno titolo, per tipologia di scuola (circoli didattici, scuole medie, istituti superiori), a essere autonome; altre 1.050 (istituti comprensivi) sono comprese nella fascia minima senza essere nei territori montani o nelle piccole isole.
Si può dunque stimare che una percentuale di istituzioni scolastiche, compresa tra il 15% e il 20%, non sia legittimato a funzionare come istituzione autonoma.

Troppi singoli plessi con scarsa popolazione scolastica, da accorpare entro le istituzioni autonome

La presenza di oltre 10.760 istituzioni scolastiche autonome, che governano 41.862 punti di erogazione del servizio, è di ostacolo alla stabilità delle stesse e all'offerta di una pluralità di scelte aggregate in maniera razionale alle esigenze del territorio. Escludendo dal computo le scuole dell'infanzia per la loro particolare natura di servizio capillarmente diffuso, su poco più di 28 mila punti di erogazione del servizio circa il 15% ha meno di 50 alunni e un altro 21% ha meno di 100 alunni.

Tempi medio-lunghi per andare a regime

Occoreranno tempi medio-lunghi, soprattutto nei territori montani e nelle piccole isole, per andare a regime. L'intervento deve essere gradualmente realizzato dalle Regioni e dagli Enti Locali, col supporto di azioni mirate quali, ad esempio, l'attivazione di trasporti, l'adeguamento delle strutture edilizie ecc.. e provvedendo contestualmente alla realizzazione di servizi in rete.

L'autonomia ai Centri Provinciali per l'Istruzione degli Adulti solo entro la razionalizzazione

In tale contesto va anche considerato il conferimento dell'autonomia ai centri provinciali per l'istruzione degli adulti di cui al DM del 25 ottobre 2007, in applicazione dell'articolo 1, comma 632, della legge finanziaria 2007.

Incentivazione degli Istituti Comprensivi

Nell'azione di razionalizzazione della rete scolastica un modello da incentivare è quello degli Istituti «comprensivi» che, oltre a consentire una migliore organizzazione delle risorse, rispondono meglio sul piano didattico.

Eliminazione di indirizzi equipollenti nella secondaria di 2° grado

Un ulteriore ambito di intervento può essere quello di evitare, nella scuola secondaria superiore, duplicazioni di indirizzi formativi sostanzialmente equipollenti, riducendo la flessibilità dell'organico.

Competenza delle Regioni e Autonomie Locali

L'istituzione, la soppressione o l'aggregazione delle scuole rientrano nelle competenze delle Regioni e delle Autonomie locali, in base al Dlgs n. 112/1998 e alle previsioni del novellato titolo V della Costituzione sulla base dei parametri e dei criteri definiti dal MIUR tramite Regolamento.
In attesa della conclusione dell'iter del citato Regolamento, l'Amministrazione scolastica offrirà alle Regioni e alle Autonomie locali la collaborazione necessaria per dimensionare la rete scolastica nel rispetto delle disposizioni vigenti;

Commento ADi

 

Non si può non essere d'accordo con la razionalizzazione della rete scolastica, a patto che la gestione di istituzioni autonome di maggiori dimensioni sia sostenuta da un'adeguata organizzazione tecnica, vale a dire dalla contestuale creazione di una leadership professionale intermedia, come è stato ampiamente chiarito nell' Introduzione


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