Questi ritratti parlano di coraggio. Il coraggio di insegnanti che, giorno dopo giorno, nonostante la povertà, le crisi e la violenza si spendono per l'educazione dei bambini.
Vuole essere anche un tributo alla loro integrità morale, alla loro dedizione e al loro impegno, che vanno ben oltre i normali doveri professionali .
Nel suo messaggio per la Giornata Mondiale degli Insegnanti, il Direttore generale dell'UNESCO richiama i governi, i ministri, gli enti locali e le fondazioni a “riconoscere il fondamentale ruolo degli insegnanti nel costruire il mondo di domani e a dare loro tutto il sostegno pratico necessario allo svolgimento della loro vitale funzione. ” |
Dal Brasile alla Mongolia, dal Sud Africa agli Stati Uniti, i resoconti di questi insegnanti ci danno un'immagine viva delle condizioni in cui operano: il dover fronteggiare la violenza nelle scuole, il trattare con bambini che hanno gravi handicap fisici, psicologici e di apprendimento.
Molti di loro vorrebbero fare solo gli insegnanti, ma le paghe bassissime che percepiscono li costringono a fare un secondo e un terzo lavoro per sopravvivere.
Le statistiche dimostrano che un terzo dei 50 milioni di insegnanti in tutto il mondo, non hanno avuto un'istruzione formale, e un altro terzo ha ricevuto una formazione inadeguata. Sebbene nel 1966 la Raccomandazione sullo Status degli Insegnanti dell'UNESCO/ILO abbia stabilito gli standard delle ore lavorative, delle retribuzioni, della formazione e delle opportunità di carriera, la situazione degli insegnanti è, 40 anni dopo , in declino nella maggioranza dei Paesi.
E mentre nessuna attenzione viene prestata a quelli che si impegnano per dare istruzione a tutti, il mondo spende miliardi di dollari negli armamenti.
Se si deve mettere lo sviluppo umano al centro delle strategie socio-economiche, allora bisogna prestare grande attenzione alla valorizzazione e al miglioramento delle condizioni di vita degli insegnanti. Si devono mobilitare le risorse umane e finanziarie necessarie per migliorare la loro vita e attraverso di loro quella dei nostri figli.
Gli insegnanti devono entrare a pieno titolo nei processi decisionali. Non si può riformare un sistema se coloro che sono responsabili di realizzare i cambiamenti non sono presenti al tavolo dove si prendono le decisioni.