La valutazione

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Definizione

“Valutare gli apprendimenti significa costruire metodi e procedure atte a stabilire la misura in cui un soggetto ha effettivamente acquisito particolari conoscenze, abilità e competenze” (Raccomandazione ECVET)

Il ruolo della valutazione

In ECVET la valutazione rappresenta il prerequisito per la validazione e il riconoscimento dei crediti. In ogni caso il ruolo specifico della valutazione differisce da progetto a progetto a seconda degli obiettivi che il progetto si pone.
 Alcuni progetti hanno come scopo principale quello di facilitare  il trasferimento di crediti, ossia di validare e riconoscere  in un contesto (all’interno di programmi/qualifiche) ciò che è stato appreso in contesti diversi. Ad esempio nel progetto tedesco EASYMetal  si è voluto facilitare il riconoscimento e trasferimento di crediti dall’istruzione pre-professionale a quella professionale, oppure nel progetto italiano I CARE si è voluto creare una procedura per il riconoscimento dei crediti dei lavoratori stranieri.

Altri progetti  hanno inteso supportare l’accumulo dei crediti in modo tale che una volta conseguito un credito, le competenze acquisite non debbano essere più insegnante e valutate. E’ il caso del progetto belga CPU- Europe.

 La valutazione puo’ anche essere utilizzata per assicurare il riconoscimento degli apprendimenti informali o non formali (è’ il caso dei progetti C.O.L.O.R, EASyCQ, I CARE, VET-CCS) o per identificare le lacune nell’apprendimento e sviluppare piani personalizzati (I CARE).

E ancora può permettere una maggiore permeabilità tra sistemi educativi diversi, come nel progetto tedesco 2get1care, focalizzato sul trasferimento e l’accumulo di crediti tra programmi educativi diversi.

In altri progetti  (CPU-EUROPE, VET-CCS, C.O.L.O.R e MENECVET) si sono analizzate le procedure di valutazione, per esempio come combinare le pratiche valutative esistenti con metodi valutativi compatibili con la logica del  trasferimento dei crediti.

Metodi e procedure di valutazione

Quando si sviluppano procedure valutative bisogna rispondere a quattro domande:

  1. Che cosa si valuta (una unità, un cluster di unità o apprendimenti separati)?

  2. Come  si valuta (tramite test scritto, con un test pratico o con una combinazione di entrambi i metodi)?

  3. Chi  valuta (la scuola, il centro di formazione, le istituzioni competenti, un ente certificato ecc)?

  4. Quando si valuta (ad esempio alla fine dell’anno scolastico, alla fine dell’unità o su domanda del diretto interessato il quale ha bisogno di un riconoscimento di apprendimenti pre-formali, non formali o informali)?

Anche sui metodi e le procedure di valutazione sono state sviluppate soluzioni diverse a seconda degli scopi e degli obiettivi dei progetti.

La maggior parte delle unità delle qualifiche BAC PRO sulle quali si è focalizzato il progetto francese MENECVET, utilizzano una procedura di valutazione continua (piuttosto che un solo esame finale per ogni unità). Tale procedura è stata usata per esempio durante i periodi obbligatori di stage all’interno delle aziende, dove il formatore aziendale valutava via via i livelli raggiunti dallo stagista secondo un definito set di learning outcomes o set di risultati di apprendimento. La valutazione continua (per parti di unità) può  essere anche utilizzata per le mobilità, può infatti essere effettuata anche all’estero e poi riconosciuta tramite apposita certificazione.


Il progetto italiano I CARE ha sviluppato una procedura di valutazione composta di un test scritto per la valutazione delle conoscenze e un test pratico per la valutazione delle abilità pratiche  dei candidati (futuri operatori sociali, assistenti socio familiari, baby sitter o assistenti dentistici).
 Il test pratico è effettuato tramite simulazioni di situazioni reali “standard“ o “non  standard“.

Il progetto tedesco ESyCQ ha utilizzato la piattaforma CEMES, una piattaforma online basata su un sistema multilingue per valutare le competenze professionali indipendentemente da dove vengono acquisite. La valutazione effettuata con la piattaforma CEMES è stata integrata con questionari e simulazioni riguardanti le qualifiche selezionate nel campo delle scienze  informatiche e commerciali.


Nel progetto tedesco 2get1care è stata posta molta enfasi sul fatto che la progettazione per unità di apprendimento richiede un ripensamento  complessivo non solo del processo di insegnamento ma anche della valutazione dei risultati di apprendimento.

I metodi di valutazione discussi e testati in questo progetto includono test scritti basati sullo studio di casi, simulazioni e osservazioni di attività professionali (ad esempio simulazioni delle procedure di cura). La valutazione separata dei singoli apprendimenti disciplinari è stata considerata superflua poiché si è ritenuto che la valutazione degli apprendimenti meno complessi fosse implicitamente contenuta nella valutazione degli apprendimenti complessi.

Nel progetto belga francofono CPU-Europe  è stato posto il principio della valutazione progressiva, secondo cui, in caso di mancato conseguimento di risultato positivo in un’unità di apprendimento, lo studente non deve ripetere tutto il percorso, ma ritentare l’esame ad uno stadio ulteriore del percorso, in genere assieme alla valutazione di un’altra unità.

Nel progetto, un team costituito da pedagogisti  ha messo in pratica misure per poter rimediare ai parziali fallimenti scolastici mantenendo gli studenti nello stesso gruppo di partenza, così da diminuire situazioni di segregazione e  demotivazione.


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