INTRODUZIONE

La Commissione Europea e l’EACEA (Education, Audiovisual and Culture Executive Agency, Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura) sostengono e finanziano progetti pilota per l’implementazione e la disseminazione di ECVET.
 Siamo già alla seconda generazione dei progetti pilota ECVET (2011-2014), attraverso i quali si intende sollecitare e insieme aiutare le varie autorità nazionali e regionali ad assumere decisioni strategiche sull’utilizzo di ECVET.
 Vediamo in sintesi cosa è ECVET, a cosa serve e come è stato finora implementato dai vari progetti europei

Cosa è ECVET

ECVET  (European Credit System for Vocational Education and Training,Sistema Europeo di Trasferimento di Crediti per l'Istruzione e la Formazione Professionale) è un quadro di riferimento metodologico che facilita l’accumulo e il trasferimento dei crediti di apprendimento da un sistema di certificazione all'altro.
Il suo obiettivo è quello di favorire la mobilità transnazionale e l'accesso all'apprendimento durante l'intero arco della vita.
Tale dispositivo non intende sostituire i sistemi nazionali di certificazione, bensì ottenere una migliore comparabilità e compatibilità fra i diversi sistemi.
ECVET si applica a tutti i risultati di apprendimento acquisiti da un soggetto nelle varie filiere dell'istruzione e della formazione, che vengono trasferiti, riconosciuti e accumulati ai fini dell’acquisizione di una qualifica professionale.
ECVET si propone di consentire ai cittadini europei di ottenere con maggiore facilità il riconoscimento delle formazioni, competenze e conoscenze acquisite in un altro Stato membro.

La Raccomandazione del Parlamento e del Consiglio Europeo sul sistema ECVET (18 giugno 2009)

Il 18 giugno 2009 il Parlamento ed il Consiglio europei hanno adottato  la Raccomandazione Europea sull'istituzione di un sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale (ECVET), dopo diversi anni di studi esplorativi, inclusi progetti pilota e consultazioni pubbliche.

La Raccomandazione è nata all’interno del processo di cooperazione europea dedicato all’istruzione professionale noto come “processo di Copenhagen”.
 Essa si fonda sul principio di sussidiarietà e deve essere tenuta in considerazione nelle vigenti legislazioni nazionali

A cosa serve ECVET

Gli strumenti creati dalla Comunità Europea sono volti alla costruzione di politiche in grado di offrire ai cittadini servizi da cui possano trarre benefici, ECVET non fa eccezione.
Vediamo con alcuni esempi pratici in cosa possono consistere i benefici offerti da ECVET:

  • 1° caso. Prendiamo il caso di una ragazza che si deve ancora diplomare. ECVET le può offrire l’opportunità di effettuare stage nei quali le competenze acquisite vengono descritte in termini di  “unità dei risultati di  apprendimento (units of learning outcomes)”. Ciò le potrà consentire di completare la propria istruzione in un altro Paese oppure di spostarsi all’interno del suo stesso Paese in strutture e percorsi formativi diversi, senza perdere nessuno dei crediti acquisiti. Potrebbe in questo modo arrivare ad acquisire il quinto livello dell’European Qualification Framework, che verrebbe descritto in maniera dettagliata nel suo diploma o nel suo  certificato Europass, in termini di competenze, conoscenze e abilità valutate e validate al livello corrispondente al quinto EQF (EQF5). A questo punto magari le potrebbe venire voglia di continuare il proprio percorso di formazione  in un altro Paese per poter ottenere il sesto livello  EQF (EQF6). Nel Paese straniero avrebbe il completo riconoscimento delle sue qualifiche poiché sono  descritte in unità di risultati di apprendimento e sono per questo  di facile comprensione e  considerate affidabili  dal Paese ospitante.
  • 2° caso. Esaminiamo un altro caso: un ragazza  già occupata che ha voglia di migliorare le proprie opportunità lavorative e di carriera, cercando di acquisire una qualificazione migliore. Ha imparato moltissimo durante il periodo lavorativo, ma anche durante il periodo di volontariato giovanile nei campi profughi  ed ha pure acquisito competenze allenando la squadra locale di pallavolo. Ora, utilizzando ECVET, queste competenze potrebbero essere formalmente riconosciute e convertite in crediti. Un tale riconoscimento potrebbe motivarla a seguire corsi serali per ottenere un titolo più elevato, dal momento che i crediti ECVET potrebbero permetterle di ridurre anche di un terzo il programma dei corsi serali.
  •  3° caso. Esaminiamo infine il caso di una giovane donna responsabile del personale  in un’ottima azienda della sua città. In  questo caso ECVET, assieme ad altri strumenti quali gli EQF, EQAVET e il certificato Europass, potrebbe aiutarla a selezionare e reclutare personale in possesso delle abilità e competenze di cui la ditta ha bisogno, documentate dai risultati di apprendimento descritti nel loro personale passaporto europeo delle competenze. Potrebbe quindi contattare anche persone che vivono fuori dalla città o dal  Paese in cui si trova l’azienda,  poiché gli strumenti europei le darebbero garanzie sulle competenze possedute anche da personale straniero.

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