Efficienza ed equità

Nessuno dovrebbe ormai aver dubbi in Italia sull'urgenza di rimettere in moto la crescita economica. Il vivace spunto di ripresa congiunturale a cui stiamo assistendo non è certo sufficiente ad avviare una rapida soluzione dei difetti strutturali del sistema produttivo italiano.

Per le ragioni che ho provato fin qui ad elencare, l'istruzione è uno dei più importanti capitoli di un'azione di riforma volta a modificare il contesto in cui è inserito quel sistema. In un'economia moderna il settore pubblico organizza e regola il mercato, produce beni pubblici, corregge le esternalità. Nel caso dell'istruzione questi principi vanno applicati tenendo conto della specificità e della particolare complessità del comparto.

Una efficace politica dell'istruzione deve conciliare l'eccellenza con l'equa diffusione delle opportunità di istruirsi nella misura massima desiderata. Non vi è conflitto fra questi due obiettivi, purché il soggetto pubblico persegua l'obiettivo di livellare le opportunità di partenza e compia scelte gestionali che permettano anche al mercato di selezionare l'eccellenza.

Sul successo scolastico incidono significativamente le condizioni della famiglia di provenienza. Il nostro paese appare da questo punto di vista socialmente quasi immobile. La stessa probabilità di conseguire una laurea dipende dalla qualità dell'istruzione precedente, ma se questa è a volte insufficiente, come oggi in Italia, pesa fortemente l'ambiente socio-economico della famiglia. Troppo poco è cambiato sotto questo profilo da quando, quarant'anni fa, Don Dilani sollevava, pur in altri contesti, la stessa questione, forte della sua esperienza con i ragazzi della scuola di Barbiana.

Garantire a tutti i giovani le medesime opportunità di successo nell'apprendimento, purché si adoperino per meritarlo, è la chiave per innalzare insieme l'efficienza e l'equità nel campo dell'istruzione. Entrambi gli obiettivi possono essere perseguiti in vari modi fra loro complementari.

Concorrenza fra istituti e risorse dirette alle famiglie

Nella scuola può essere utile aumentare la concorrenza fra gli istituti, sia nell'ambito pubblico sia in quello privato, con modalità di finanziamento che da un lato premino le scuole migliori e dall'altro trasferiscano risorse direttamente alle famiglie per ampliarne la possibilità di scelta.

 

 



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