PRESENTAZIONE

Alla ricerca di nuovi equilibri

Introduzione

Una questione che pervade tutta la nostra scuola e che trova soluzione, forse, solo nella scuola dell’infanzia, è la mancanza di equilibrio fra gli elementi che compongono il complesso puzzle di scuola e vita:  mancanza di equilibrio fra ritmi scolastici e ritmi biologici, fra studio e tempo libero, fra curricolo obbligatorio ed opzionale, fra lezioni frontali e apprendimento attivo, fra i lunghi anni della scolarizzazione e i risultati di apprendimento, fra il numero delle discipline e la capacità ricettiva degli alunni, fra competenze acquisite a scuola e competenze richieste dal mondo del lavoro, fra aspirazioni individuali e scelte scolastiche e si potrebbe continuare a lungo.

Abbiamo così pensato di affrontare nel nostro seminario estivo tre temi  in tre distinte sessioni, ciascuno dei quali affronta il tema dell’equilibrio in diverse età e in diverse tipologie di istituti

1a Sessione dedicata al 1° CICLO

Venerdì mattina 22 agosto 2014

SLOW EDUCATION: UN NUOVO EQUILIBRIO FRA RITMI SCOLASTICI E RITMI BIOLOGICI

Assistiamo da parecchi anni allo stress dei bambini fin dalla scuola primaria, una situazione preoccupante che richiede che si affrontino seriamente i ritmi scolastici.

A livello nazionale e internazionale si sta prestando sempre più attenzione  alla slow education, o come scriveva Gianfranco Zavalloni, a  una pedagogia della lumaca,  per vivere una scuola lenta e non violenta”.

Questa sessione vuole affermare il diritto dei bambini al tempo, ad assecondare i propri ritmi, a vivere con lentezza la propria infanzia. 

La sessione esaminerà modelli nazionali e internazionali di educazione lenta, rispettosa dei ritmi biologici dell’infanzia e della prima adolescenza.

2a Sessione dedicata al LICEO

Venerdì pomeriggio 22 agosto 2014

IL LICEO DI 4 ANNI.
UN NUOVO EQUILIBRIO FRA CURRICOLO E TEMPO SCUOLA
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L’ADi ha sempre sostenuto l’opportunità di concludere la scolarizzazione a 18 anni, alla maggiore età, ma questo comporta una completa ristrutturazione dei curricoli. Non ci si può limitare, come sta avvenendo in tutte le attuali sperimentazioni nelle scuole statali, alla semplice assunzione dell’antico liceo internazionale.

Occorre cambiare paradigma e impostare il percorso quadriennale di studi nell’ottica del lifelong learning, dell’apprendimento continuo, non più confinato ai soli anni della scolarizzazione.
L’ADi presenterà una propria ipotesi che confronterà con le sperimentazioni in atto sia nei licei sia statali sia paritari.

3a Sessione dedicata all'ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA E PROFESSIONALE

Sabato mattina 23 agosto 2014

STUDIO ERGO LAVORO: UN NUOVO EQUILIBRIO FRA APPRENDIMENTI SCOLASTICI E COMPETENZE PER IL LAVORO

“Studio ergo lavoro” è il titolo del recente Rapporto McKinsey per l’Italia, secondo cui  la crisi economica non basta a spiegare un numero così elevato di giovani senza lavoro. Il fenomeno è strutturale e la principale causa sta nel mismatch fra apprendimenti acquisiti a scuola e competenze richieste dalle imprese.

In Italia  coesistono, più che in altri Paesi, due fenomeni all’apparenza opposti: alti livelli di disoccupazione giovanile, da un lato, e difficoltà delle imprese a trovare competenze adatte ai loro bisogni, dall’altro.

Questo disallineamento tra il capitale umano formato dal sistema educativo e le opportunità generate dal sistema produttivo è presente da tempo, ma non ha mai raggiunto i livelli attuali e non sarà superato se non si faranno dialogare scuola e mondo del lavoro.

Questa sessione affronterà questo tema, soffermandosi in particolare sugli strumenti messi a punto dalla Raccomandazione Europeasull'istituzione di un sistema europeodi crediti per l'istruzione e laformazione professionale, ECVET (European Credit System for Vocational Education and Training).

Le attività ri-creative

1. Percorso di jogging

Prima delle sessioni, per gli amanti delle camminate saranno organizzati percorsi di jogging attraverso l’adiacente parco.

2. Cena sociale in un locale caratteristico

Il venerdì sera  sarà organizzata la cena sociale presso un locale caratteristico nelle vie del centro con cucina romana.

Già all'entrata si avvertono i profumi di quella Roma più popolana, rumorosa, insomma, più genuina.

Bellissima atmosfera, da vivere insieme in allegria.

3. Escursione a Tivoli: Villa Adriana e Villa d’Este

Per l’escursione abbiamo scelto Villa Adriana e Villa d’Este a Tivoli, a meno di 30 chilometri da Roma, due gioielli architettonici, la prima dell’antica Roma, la seconda del Rinascimento, entrambe immerse in parchi incantevoli.

Villa Adriana

“La regina delle ville imperiali dell'antica Roma" spicca per l'imponente grandiosità dell'architettura. E’ uno dei 49 siti italiani inseriti dall'Unesco nella World Heritage List
Fu fatta costruire dall'imperatore Adriano (118-138 d.C.).
E' costituita da un insieme di costruzioni monumentali, vie, specchi d'acqua, terme, teatri, templi. Si tratta di una vera e propria città estesa su di un'area di circa 300 ettari, nella quale il grandioso complesso si presenta diviso in quattro diversi nuclei. 
Nella villa si possono osservare il Pecile, un enorme giardino, circondato da un porticato con una piscina centrale ed utilizzato per le passeggiate estive ed invernali, il Canopo, un lungo bacino d'acqua ornato da colonne e statue che culmina con un tempio sovrastato da una cupola a spicchi, i resti di due stabilimenti termali: le Grandi Terme e le Piccole Terme. Tra i luoghi relativamente ben conservati della villa ci sono l'accademia, lo stadio, il palazzo imperiale, la Sala dei filosofi, il Teatro greco e la Piazza d'oro, una maestosa struttura che aveva funzioni di “rappresentanza” e contemplava un vasto peristilio arricchito da finissimi stucchi. Lo splendido Teatro Marittimo è invece una sorta di isola con un colonnato ionico, circondata da un canale, dove l'imperatore si rifugiava per pensare.

Villa d'Este

Villa d’Este rappresenta uno dei migliori esempi della cultura del Rinascimento al suo apogeo.

Capolavoro italiano dell’arte dei giardini, patrimonio dell’umanità Unesco, con la sua impressionante concentrazione di fontane, ninfei, grotte, giochi d’acqua e musiche idrauliche costituisce un modello più volte emulato nei giardini europei manieristi e barocchi. 
Il cardinale Ippolito II d’Este, governatore di Tivoli dal 1550, fece rivivere qui i fasti delle corti di Ferrara, Roma e Fontainebleau, e rinascere la magnificenza di Villa Adriana. Dopo il 1560 si chiarì il progetto del pittore-archeologo-architetto Pirro Ligorio, poi realizzato dall’architetto di corte Alberto Galvani. Nel secolo successivo si registrarono nuovi importanti lavori che coinvolsero grandi maestri come Gian Lorenzo Bernini.

Villa Adriana

Villa d'Este


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