INTRODUZIONE
La legge di riforma
La “legge sull'orientamento e sul programma per l'avvenire della scuola” (Loi d'orientation et de programme pour l'avenir de l'école) del 23/04/2005 pone alla Nazione, all'articolo 9, un obiettivo ambizioso:
“L'obbligo scolastico deve garantire a ciascuno studente quantomeno l'acquisizione di uno zoccolo comune di conoscenze e competenze, indispensabile per completare con successo la propria scolarità, proseguire negli studi, costruire il proprio avvenire personale e partecipare attivamente alla vita sociale”.
Lo “zoccolo” comune
Dopo l'emanazione del decreto dell'11/07/2006 che ha definito i contenuti dello zoccolo comune, ha avuto inizio il lavoro per la sua effettiva applicazione. E così, dopo alcune fasi di sperimentazione, all'inizio dell'a.s. 2009-2010 sono state generalizzate in tutte le scuole la valutazione e la certificazione degli apprendimenti dello zoccolo da parte dei consigli di classe. Nel giugno 2011, per la prima volta, la padronanza dello zoccolo comune sarà necessaria e indispensabile per il conseguimento del diploma nazionale di licenza media.
In questo modo, nella scuola secondaria di 1° grado, ma anche dopo, fino alla conclusione dell'obbligo a 16 anni, qualunque sia il percorso intrapreso, l'obiettivo dell'acquisizione dello zoccolo, vero e proprio filo di Arianna della scolarità, sostiene e valorizza gli apprendimenti di ciascun alunno.
Le schede, qui presentate, sono state elaborate con l'intento di accompagnare gli insegnanti nella valutazione e certificazione delle competenze dello zoccolo comune nella scuola secondaria di 1° grado. Rappresentano un quadro nazionale di riferimento, e propongono allo stesso tempo piste di riflessione per organizzare gli apprendimenti e valutare le competenze, pilotare la realizzazione dello zoccolo nelle istituzioni scolastiche, gestire il raccordo fra le varie classi e i cicli scolastici. Infine esplicitano il legame con gli altri strumenti di accompagnamento degli apprendimenti.
Le priorità della fase di accompagnamento
Per dare coerenza complessiva al sistema, è fondamentale che, nel rispetto dell'autonomia professionale, venga spiegata agli insegnanti l'utilità e l'importanza del cambiamento, si fornisca aiuto e sostegno con interventi di formazione, animazione e attraverso l'azione del corpo ispettivo.
E' altresì necessario un lavoro di analisi e di spiegazione per convincere gli insegnanti della necessità di fare evolvere le loro pratiche pedagogico-didattiche.
È determinante “far capire bene a tutti l'importanza dei cambiamenti di rotta proposti, dimostrando entro quale logica e continuità si inseriscono tali evoluzioni” (Rapporto IGEN, Inspection Générale de l'Éducation Nationale).
Si avrà cura di mettere in evidenza in ogni insegnamento la complementarità tra approccio disciplinare e approccio pedagogico trasversale.
L'applicazione dello zoccolo comune di conoscenze e competenze permette inoltre di avviare un lavoro in partenariato tra capi d'istituto e corpo ispettivo per il pilotaggio pedagogico degli istituti scolastici.
Altrettanto importanti saranno gli interventi del consiglio pedagogico, dei dipartimenti disciplinari, le animazioni per bacino d'utenza, la condivisione di strumenti e supporti, la formazioni iniziale e in servizio, il lavoro dei gruppi di ricerca educativa.
I professori, per parte loro, avranno cura di instaurare collegamenti tra le discipline (li aiuteranno i programmi, i vademecum, le risorse educative ecc…) e di evitare la frammentazione delle conoscenze e degli apprendimenti.
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