INTRODUZIONE ALLA PUBBLICAZIONE
di Alessandra Cenerini
L'ADi ha assunto tra i propri temi di ricerca anche quello degli spazi e dell'architettura scolastica come elemento inscindibilmente legato all'”idea” di scuola che ciascun Paese ha in un determinato periodo storico. Dalla partecipazione al seminario internazionale di Vienna del settembre 2010 (IMAGINE! Exploring Radical Visions for Tomorrow´s Schools… and How to Make Them Work) abbiamo continuato a trattare questo tema. Vi abbiamo dedicato un'intera sessione del seminario internazionale di febbraio 2011, Il dito e la luna, che fu aperta dall'architetto austriaco Christian Kühn, organizzatore della conferenza di Vienna, con l'affascinante relazione Giù i muri! Le scuole senza aule. Seguirono le relazioni di Marino Bonaiuto e di Giorgio Ponti. Questa pubblicazione finlandese, rivolta essenzialmente a un pubblico internazionale, è interessante per i rimandi al legame fra i luoghi fisici della scolarizzazione e le filosofie educative che la sottendono. Nel breve saggio di Kaisa Nuikkinen si esamina l'evoluzione che ha avuto nel tempo l'architettura scolastica. Con brevi pennellate, Nuikkinen tratteggia la scuola del passato, ancora troppo simile, ahimè, alle nostre scuole secondarie! Scrive Kaisa Nuikkinen:
Per fortuna a scardinare questo tipo di scuola ci pensano oggi gli studenti, per cui in qualche modo chi governa dovrà prendere atto di alcuni cambiamenti irreversibili. Pare che il MIUR stia predisponendo Linee guida per la costruzione delle nuove scuole messe in programma dal Ministro Profumo. Purtroppo il punto è, come scrive Kaisa Nuikkinen, che “gli obiettivi architettonici di una scuola sono molto simili ai suoi obiettivi generali”, e “l'architettura scolastica è guidata dal core curriculum nazionale”. Se questo è vero, in Italia dovremo rivolgerci altrove! Appare davvero difficile trovare elementi innovativi nei piani di studio del secondo ciclo. Eppure bisogna smuovere la situazione e chissà che, come sta avvenendo con la valutazione, non si metta in moto una sorta di backward design, per cui anziché affidarci alla riforma scolastica per influenzare l'architettura, non si possa andare a ritroso, partendo dall'architettura per modificare il modo di fare scuola. La pubblicazione mette sotto il riflettore 7 scuole tutte costruite nel nuovo millennio:
Fra le 7 scuole merita menzione l' Istituto Viikki. Quest'istituto comprende una prescuola (i bimbi finlandesi possono optare di andare a scuola un anno prima, a 6 anni), un istituto comprensivo (che è una scuola unitaria dai 7 ai 16 anni, età in cui si inizia e si conclude l'obbligo) e una scuola secondaria di 2° grado (3 anni dopo l'obbligo), ma è al contempo un centro di formazione degli insegnanti, ed è gestito dall'Università. In Finlandia ci sono altri dodici istituti di questo tipo per la formazione degli insegnanti, sempre gestiti dalle università. La cosa è per noi particolarmente interessante nel momento in cui partono i TFA e i tirocini presso le scuole. Sarebbe importante passare da modalità tutte improvvisate, per usare un termine eufemistico, alla istituzionalizzazione di centri di tirocinio presso alcune scuole in grado di assolvere degnamente a questo fine. In Italia, per immaginare una cosa simile, bisogna risalire a Gentile e agli asili annessi alle scuole magistrali, dove i futuri maestri potevano fare tirocinio. Dell'architettura finlandese si notano elementi ormai caratteristici della maggior parte delle scuole nuove:
Una delle scuole presentate, la Sakarinmäki, che sarà inaugurata nel 2014, è particolarmente interessante per gli insegnanti italiani, perché delinea un tipo di rapporto dei docenti con l'istituzione molto diverso dal nostro: un'ala dell'edificio è tutta dedicata agli uffici degli insegnanti. Non una caotica sala insegnanti, ma tanti uffici singoli dove i professori preparano le lezioni, ricevono gli studenti ecc... La pubblicazione, oltre alla sintetica descrizione delle 7 scuole, comprende tre saggi brevi che ci aiutano a inquadrare l'edilizia scolastica nel contesto pedagogico e culturale della Finlandia. Buona lettura e …“Immagina” |