Presidi si nasce, ed io, modestamente, lo nacqui” (*)

Rosario Drago

dove si racconta in terza persona, in un preambolo, cinque capitoli e un sesto che serve a concludere, come D., dopo molte peripezie e patimenti, divenne preside e vi rimase per quindici lunghi anni; e come poi, dopo aver lavorato nella “fabbrica delle salsicce” – confuso - si decidesse ad andare in pensione; e come, alla fine, leggendo la lettera di un suo allievo comprendesse di aver sempre fatto un unico mestiere:
guidare persone ad essere guidate da loro stesse

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(*) Riferimento alla famosa battura di Totò: “Signori si nasce ed io, modestamente, lo nacqui”.