Le tre ore che trascorreremo insieme saranno piacevoli, come avviene in tutti i seminari ADi, convinti come siamo che si possano affrontare questioni serissime senza noia e anche con momenti di leggerezza.
Saranno Noemi e Marco, studenti di Radio Immaginaria, a intervallare i vari interventi conducendoci a Singapore, in Germania e in Inghilterra, a scoprire come viene variamente inteso il merito in quei Paesi.
Ci porteranno in particolare in due scuole, una di Berlino e una di Londra, che praticano metodologie assolutamente opposte, ottenendo entrambe risultati eccezionali. Uno spaccato che deve farci meditare, portarci a essere meno ideologici e a apprezzare il meglio delle varie impostazioni.
Della scuola tedesca, coraggiosa, multiculturale e cosmopolita, sarà interessante riascoltare il racconto entusiasta che fece una studentessa di quell’istituto nel 2018 e quello che della sua vecchia scuola ci dice oggi, che si è appena laureata con lode.
Della scuola inglese, ascolteremo la preside, definita la più severa e inflessibile del Regno Unito. Ci racconterà come abbia ottenuto straordinari risultati da tutti i ragazzini di uno dei quartieri più poveri di Londra, ricevendo la valutazione di “eccellente” dall’Ofsted, il servizio ispettivo inglese. Il segreto? Il rigoroso ripristino dell'insegnamento, della disciplina e dei valori tradizionali.
Sentiremo poi un’interessantissima relazione di Edmund Lim che esaminerà la meritocrazia a Singapore, principio fondante di quel Paese. Un Paese che fino al 1965 era una colonia inglese poverissima, con la maggioranza della popolazione analfabeta o semianalfabeta e che oggi è in vetta alle classifiche scolastiche mondiali ed è una delle grandi potenze economiche.
E avremo le importanti relazioni di due illustri intellettuali italiani, Chiara Saraceno e Pietro Ichino. Chiara Saraceno si soffermerà soprattutto sulla questione del merito degli studenti, mentre Pietro Ichino affronterà principalmente il tema del merito degli istituti e delle sue componenti, dal dirigente agli insegnanti.
Nelle conclusioni la presidente dell’ADi, Alessandra Cenerini, di fronte al ricco e proficuo ventaglio di analisi e proposte avanzate, evidenzierà la prospettiva elaborata dall’ADi in un confronto continuo con le migliori e più avanzate esperienze straniere, ma con l’occhio ben puntato sulla situazione italiana. Cenerini si spingerà anche ad affrontare alcuni tabù del nostro Paese come il buono scuola e forme di autonomia pubblica non necessariamente statale. |