Le prime bozze dei programmi elettorali sulla scuola si presentano ancora una volta come una sorta di Gangnam scolastico, musica facile ridondante di elenchi di buone intenzioni. Programmi “tutto fini e niente mezzi”. In questo panorama, l’Agenda Monti fa esercizio di modestia, ma sulla scuola manca un’idea guida. Per dare corpo alla sua proposta di “autonomia e responsabilità” occorre avviare senza più indugi la decentralizzazione.
Bersani non ha fatto molta fatica a mettere insieme il programma della scuola che è preso parola per parola da quello della maggiore organizzazione dei “lavoratori della conoscenza” e che si traduce in un aumento degli organici, più maestre, più compresenze, più tempo pieno per tutti con il doppio organico e via elencando. Apprezzabile lo slogan di “rilanciare” l’istruzione tecnica e professionale, se non fosse, per l’appunto, solo uno slogan.