ABSTRACT 2^ SESSIONE
venerdì 23 pomeriggio 14.30-18.10
STUDENTI, L’INVASIONE DEL “TEMPIO”
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Adolescenti come soggetti-attivi in contesti di vita e scuola come nodo comunitario importante per costituire una rete di relazioni significative di accompagnamento verso l’età adulta: questi i due presupposti teorici alla base dei dati che verranno presentati, tratti dalle rilevazioni della ricerca “Generazione Z” dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.
Rifacendosi al Positive Youth Development, la ricerca ha concettualizzato l’adolescente come portatore di fatiche ma anche di risorse. Il suo contesto di vita, complessivamente inteso, può essere luogo fisico e mentale di possibile crescita e formazione se la generazione adulta che lo abita si rivela capace di “rischiare una responsabilità congiunta” e posare sulla Generazione Z uno sguardo di fiducia e speranza. Da qui la necessità di favorire una lettura non frammentata di questo contesto relazionale e di natura intergenerazionale in senso pieno.
Durante la relazione verranno quindi presentate le caratteristiche relazionali dei contesti di vita degli/delle adolescenti – famiglia, pari/amici, associazioni, comunità locale – con particolare attenzione alla scuola; i loro bisogni e le loro richieste alla generazione adulta nel suo insieme e nella specificità di ruolo di ciascuna delle sue componenti (genitori, insegnanti, referenti….).
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Alcuni studenti – italiani e di altri Paesi, dalla Germania alla California – tutti di scuola secondaria superiore, ci dicono che cosa è stato più significativo nel loro percorso scolastico e quello che pensano dovrebbe cambiare nella scuola.
Non è un quadro esaustivo, sono le voci di alcuni studenti che parlano a proprio nome e, in alcuni casi, a nome della loro classe. Colpisce però come con parole diverse alcuni temi ritornino…
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Every CHILD CAN è un esempio convincente e stimolante di come sia possibile adottare un approccio progettuale basato sul design per potenziare ed educare i nostri bambini.
Kiran Bir Sethi, ex allieva del National Institute of Design e pluripremiata educatrice, racconterà la storia di come ha creato la Riverside School e l’esclusivo processo di progettazione (FIDS – Feel,Imagine,Do,Share) che pone al centro dell’educazione lo sviluppo dell’agency e del carattere del bambino.
Sethi condividerà esempi di come grazie all’approccio della scuola i diplomati della Riverside siano cittadini sicuri, responsabili e umani con una mentalità “I CAN”.
L’intervento illustrerà anche come la FIDS sia divenuta uno strumento di agency per i bambini di tutto il mondo, mettendoli in grado di essere agenti di cambiamento nelle loro comunità, con una semplice convinzione: Every Child CAN.
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Cosa può spingere una studentessa diciottenne a scegliere la facoltà di filosofia? Sicuramente, un buon rapporto con le domande – e forse un’attrazione per i sentieri interrotti e le mete invisibili, quelle che costringono alla fatica e alla gioia della ricerca. Oltre a un’ostinazione alla curiosità, coltivata e incoraggiata dagli insegnanti che ha incontrato lungo il suo percorso.
Proprio di quel percorso, in un racconto che parte dalla sua esperienza ma mira ad allargarsi a una miriade di altre esperienze possibili, Ilaria Gaspari – che si è effettivamente iscritta a Filosofia e ha poi intrapreso una carriera votata alla scrittura e alla ricerca – ripercorre nel suo intervento tappe e snodi, soffermandosi sulle indecisioni, i dubbi, i desideri; e sulla paura di fallire, che qualche volta si sperimenta ma può aprire a un sentiero nuovo, se non le si lascia il potere di paralizzare.
La presentazione intende permettere a chi insegna di riflettere sull’importanza di un itinerario di formazione, provando a guardare alla questione dalla prospettiva di una studentessa che finisce per trovare la sua strada anche grazie al sostegno di chi l’aiuta a orientarsi senza strattonarla.
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Negli ultimi anni si è assistito a un’esplosione di dati scientifici che dimostrano che esiste un modo diverso di apprendere, crescere e vivere, a disposizione di tutti noi. Quando le persone adottano un approccio “illimitato” all’apprendimento – a scuola e nella vita – si aprono percorsi diversi, che portano a risultati migliori, più equi e piacevoli.
È importante sfatare il mito del “cervello matematico” e far sì che gli studenti sviluppino una mentalità dinamica, “di crescita” (growth mindset), ma i messaggi secondo cui tutti gli studenti possono imparare e crescere spesso cadono nel vuoto quando sono accompagnati da domande matematiche “chiuse”, che prevedono una sola risposta.
In questa presentazione verranno illustrati i modi in cui possiamo “aprire” le domande di matematica, per valorizzare i diversi modi di vedere e pensare degli studenti e per permettere al cervello di sviluppare diverse connessioni. Questo approccio di “mentalità matematica”, basato sulle neuroscienze, permette agli studenti di sviluppare una mentalità dinamica e di realizzarsi.
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La presentazione si concentra sull’uso dell’intelligenza artificiale (IA) per migliorare la didattica della matematica, sia nella preparazione delle lezioni che nell’insegnamento in classe. Si analizza come l’IA possa aiutare gli insegnanti a creare materiali didattici più coinvolgenti e personalizzati e a sviluppare esercizi innovativi di problem solving.
Viene esaminato il ruolo dell’IA nella classe per fornire assistenza in tempo reale e per esperienze di apprendimento adattivo, sottolineando la sua capacità di offrire un feedback personalizzato e di valutare le prestazioni degli studenti.
La presentazione affronta anche le sfide e le considerazioni etiche dell’integrazione dell’IA nell’istruzione, tra cui la privacy dei dati e la necessità di una formazione degli insegnanti sugli strumenti dell’IA.
L’obiettivo è quello di fornire un quadro di possibili strategie per sfruttare l’IA per migliorare l’efficacia dell’insegnamento e i risultati di apprendimento degli studenti.
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