Caro Rosario,
ti ringrazio a nome di tutta l'associazione per averci fornito due saggi, il tuo e quello di Domenico Sugamiele, che ci danno importanti elementi di riflessione e, spero, di sollecitazione al cambiamento. Per questo ben volentieri li ospitiamo nel sito.
Sono riflessioni amare le tue, ma, come tu stesso rilevi, ci sono, in questo inizio di secolo, segnali di cambiamento in tutti i Paesi industrializzati e l'Italia non potrà rimanerne estranea .
Certamente rispetto ad altri Paesi da noi esiste minore sensibilità e minore interesse verso il raggiungimento di alti standard formativi per tutti i ragazzi, e quindi verso una radicale trasformazione della professionalità docente e dell'organizzazione scolastica. Pare davvero, a volte, che il confronto si riduca alle pagliuzze senza riuscire a scorgere il trave.
Che dire, ad esempio, dell'antica e mai risolta questione del "precariato"?
Forse, dovremmo prendere tristemente atto, tu ed io, che questo perverso problema si risolverà solo quando nessuno vorrà più insegnare, come già avviene in altre nazioni, nelle quali si è costretti a importare gli insegnanti dai Paesi poveri, come un tempo si faceva con i minatori.
Ma poiché al pessimismo della ragione opponiamo entrambi un ferreo ottimismo della volontà, il lavoro intrapreso andrà avanti, e così pure, ne sono certa la nostra collaborazione.

Grazie.
20-10-2001

Alessandra Cenerini