PRESENTAZIONE di Alessandra Cenerini Marco Rossi Doria è un " Maestro" nel senso più alto del termine. Come Cesare Moreno è coordinatore di un modulo del progetto Chance, maestri di strada di Napoli, di cui il nostro sito ha già dato ampia testimonianza. L’ho incontrato per la prima volta nella Commissione ministeriale per il "Codice deontologico ", ma lo conoscevo già attraverso i suoi scritti e non solo. L’amico Drago l’aveva inserito nelle autobiografie degli insegnanti italiani che ospitiamo nel nostro sito. Per quest’ultimo motivo credevo di godere di una qualche benevola attenzione. Invece Marco si è divertito e si diverte a prendermi bellamente in giro. Io sono quella del "codice deontologico", quella che secondo lui vorrebbe una "rigida codificazione di norme comportamentali". E quando ho osato dire che non è vero, che l’ADI aveva pensato al codice come a una sorta di "Manifesto" della professione, la sua ironia di napoletano verace è diventata incontenibile. Non sono più quella del "Codice", ma quella del "Manifesto".….. Al di là di queste personali digressioni, sono particolarmente felice di fare conoscere attraverso il nostro sito le considerazioni che Marco ha inviato ai componenti della Commissione ministeriale. Perché su quelle considerazioni ritengo sia importante aprire un confronto serrato. Io stessa interverrò nel merito anche su questo sito. Pur condividendo in grande misura ciò che Marco scrive, ho infatti molte precisazioni da fare sul codice deontologico, e più in generale sull’etica della responsabilità nella professione docente. Un’etica, che come avviene ormai in tanti campi, non può più essere solo implicita, così come non possono più essere solo impliciti gli standard professionali, o se volete le caratteristiche fondamentali della docenza, che " cosa dovrebbero sapere e saper fare gli insegnanti" per essere membri effettivi di questa professione. Una professione che dovrà sempre più trovare un proprio adeguato riconoscimento sociale e legislativo. Insieme al suo "Responsabilità e scuola", siamo onorati di ospitare la testimonianza di un lavoro del suo gruppo, "La santa fatica di prepararsi per G.". La descrizione del loro modo di operare, la loro capacità di riflettere sul proprio agire educativo e di instaurare utili relazioni con esperti, anche a livello internazionale, costituiscono un esempio tangibile di quelle "buone pratiche" a cui Marco fa riferimento, e che consideriamo fondamentale fare conoscere e divulgare. Grazie a Marco, grazie a tutti i colleghi e amici del gruppo Chance. Alessandra Cenerini Bologna 20 Marzo 2002
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