Norberto Bottani sulla riforma della scuolaPresentazioneAlla fine di gennaio la presidente dell’ADI, Alessandra Cenerini, ha scritto a Norberto Bottani per conoscere il suo pensiero sulla riforma Moratti. L’autorevole direttore dello SRED di Ginevra, ha ora risposto con una lunga lettera della quale gli siamo profondamente grati. Tanto più grati in quanto sappiamo che lo ha fatto in un momento di grande impegno, preso, oltre che dal suo abituale lavoro di ricerca, dalla stesura conclusiva del nuovo libro "Insegnanti al timone? Fatti e parole dell’autonomia scolastica ". Dopo il suo notissimo " Professoressa addio ", edito da Il Mulino nel 1994, che lasciava ben poche speranze agli insegnanti, questa nuova opera pubblicata dalla stessa casa editrice, e per la quale c’è moltissima attesa, lascia intravedere qualche spiraglio. Non ci rimane che valutare queste nuove analisi e riflessioni, che hanno sempre il pregio di essere fondate su ricerche scientifiche e confronti internazionali.
Nella lettera che ci ha inviato, Norberto Bottani, dopo averci rivelato le modalità "rocambolesche" in cui ha dovuto operare il Gruppo ristretto di lavoro nominato dal Ministro Moratti, di cui ha fatto parte, esprime la sua opinione sulla fattibilità in questo momento di una riforma organica della scuola in Italia. Problema irrisolto da ottant’anni, e che ha avuto soluzione solo due volte nel nostro Paese e in entrambi i casi da parte di governi con pieni poteri: la riforma Casati nel 1859, la riforma Gentile nel 1923 . Il ricercatore svizzero affronta, quindi, due punti particolarmente caldi, l’istruzione professionale e la "devolution ", cercando di combattere luoghi comuni e l’incapacità tutta italiana di analizzare i problemi con il metodo della ricerca e di risolverli con il dovuto pragmatismo. Grazie ancora a Norberto Bottani per questo saggio che ci ha generosamente inviato, per l’ assoluta libertà con cui si è espresso, per la lucidità delle sue analisi, per la lungimiranza delle sue proposte.
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