Il 14 Marzo 2003 è morto a Roma a soli 56 anni Sandro Gigliotti, leader storico della Gilda degli Insegnanti e, successivamente, fondatore e presidente dell’APEF.

La presidente dell’ADi Alessandra Cenerini e il vice presidente Olindo Ricciardi che con lui, e insieme a tanti altri colleghi e amici, costruirono in anni eroici la Gilda, nella speranza e nella convinzione, allora, di poterne fare una vera associazione professionale, oggi piangono commossi e increduli l’amico di tante battaglie per la valorizzazione della professionalità docente.

CIAO SANDRO

Un tuffo indietro, Sandro.

Quanti anni fa?

Cominciammo nell’86 ad agitarci. L’illusione di riuscire in poco tempo a dare una svolta alla professionalità docente.

Anni esaltanti di battaglie e di speranze, di confronti e di scontri a non finire.

Anni eroici.

Le partenze fantozziane  da Bologna, la domenica mattina all’alba, con il treno delle 5 e 40 per Roma, non eurostar non intercity, un maledetto “rapido”,  scomodo e sporco, stravaccati in seconda classe.

Non avevamo distacchi, non avevamo soldi.

Un panino e un caffè intercalavano discussioni estenuanti per tutta la domenica.

Pareva allora impossibile che quella sorta di armata brancaleone riuscisse a creare qualcosa di strutturato: la Gilda.

Ricordi Sandro? Quando in quelle riunioni incasinate, le contrapposizioni avevano raggiunto l’acme,  in una sorta di psicodramma collettivo, e  si era ormai tutti proiettati alla rincorsa dell’ultimo treno possibile, tu  prendevi in mano la situazione. Imparai presto a conoscere la conclusione.  Mi guardavi con la massima naturalezza e  fra irritazioni e mugugni  chiudevi la seduta più o meno sempre così : “allora Alessandra, scrivi tu il documento, me lo mandi e lo faccio avere a tutti”. Allibita le prime volte,  imparai presto che scrivere era l’unico modo per ricondurre discussioni fumose su un piano di confronto autentico. E così è stato per molti anni. Pile di documenti, di elaborazioni,  di riscritture , di accanimenti su virgole e parole, ma alla fine si andava avanti.

Avevo preso, nello scrivere, il posto di Olindo, il primo vero teorico della Gilda, ed anche il primo a capirne le progressive distorsioni e ad abbandonarla.

Quello che è seguito è storia recente, fatta di delusioni e di deviazioni da quel  progetto originario per il quale tanto ci eravamo spesi.

E ognuno di noi ha preso strade diverse.

Con Olindo abbiamo costruito l’ADi, cercando di conservare i tratti più significativi di quella iniziale e gloriosa esperienza, approfondendo, ampliando e adeguando le primitive originali intuizioni sulla “professione docente”.

Tu te ne sei andato alcuni anni dopo di noi, in una situazione più lacerante e drammatica, e hai costruito l’APEF.
C’è ora un tentativo di dare più forza e più voce all’associazionismo professionale, uno spazio in cui le tematiche professionali abbiano modo di dispiegarsi al di fuori delle secche della contrattazione sindacale.

E’ un confronto in corso che ha visto ADi, AIMC, APEF , CIDI, DIESSE, Lega Ambiente, MCE, UCIIM tentare, sia pure con fatica, di lavorare insieme.

Continueremo quell’ impegno, al quale anche tu tenevi particolarmente, consapevoli che la strada è ancora una volta complessa e tortuosa, ma che alla prospettiva della “professionalizzazione della docenza” non ci sono alternative.

 

                                                                                            Ciao Sandro

                                                                                       Alessandra Cenerini

 

Bologna 16 marzo 2003

 

 

Caro Sandro

Da quanto ci conoscevamo? Mi pare dal lontano 1976.

Insegnavamo, a quei tempi, nella provincia di Roma e già combattevamo insieme le prime battaglie sindacali.

Eravamo giovani allora, pieni di idee e di speranze, che per fortuna non abbiamo mai perduto.

Ricordo le interminabili discussioni, le riunioni "carbonare" a casa di qualche amico e ricordo anche i viaggi che insieme abbiamo fatto ai confini del mondo, o almeno così ci sembrava a quei tempi.

Ci siamo persi di vista quando i diversi destini scolastici ci hanno separato. Ma, ecco fiorire nel '86 il movimento degli insegnanti. E, allora, di nuovo insieme, di nuovo discussioni, riunioni, assemblee, manifestazioni.

Insieme a tanti altri amici abbiamo fondato la Gilda. Ricordo le notti passate a scrivere "piattaforme", le assemblee infuocate, i giorni della contrattazione, le ansie e la speranza di riuscire a far passare le nostre proposte. 

Abbiamo lavorato fianco a fianco per molto tempo e, anche se a volte le nostre idee non coincidevano, comune era il progetto di restituire dignità e prestigio alla professione docente.

Dopo che ho lasciato la Gilda, i nostri rapporti si sono diluiti, ma entrambi abbiamo continuato a perseguire il nostro sogno. Io, con Alessandra, nell'ADi e tu, finché hai potuto, nella Gilda e poi nell'APEF.

Ci siamo incontrati di rado negli ultimi anni e, per lo più, per caso. Ma ogni volta rimanevo stupito dalla naturalezza con cui riprendevamo il filo del discorso interrotto e parlavamo dei nostri trascorsi comuni e ci scambiavamo le nostre analisi riguardo ai problemi della scuola e dei docenti. Sembrava che ci fossimo lasciati solamente qualche ora prima.

Addio Sandro. 

E' davvero ingiusto il destino che ti ha portato via così presto.

Sentirò la tua mancanza e non solo per le tante battaglie fatte insieme, ma perché un pezzo della mia storia se ne andato con te.

                                                                                    

                                                                                       Olindo

 

Roma, 16 Marzo 2003