Teobaldi
Paolo |
Scrittore.
Il suo nome è legato soprattutto al racconto agrodolce della sua
esperienza di insegnante nella scuola media di Thulas, in Sardegna La scala di Giocca (1984): I
decreti delegati prevedevano che in ogni scuola il Consiglio di istituto
adottasse un suo regolamento, una specie di piccola costituzione interna.
Uscì anche una bozza, una traccia di regolamento ministeriale, proprio
per quelle scuole che non fossero riuscite a produrre nemmeno questo ma da
noi no, ci mettemmo tutti d’impegno e preparammo non una, ma due bozze
di regolamento. Perché a Thuals anche il consiglio di istituto era
spaccato in due, contrariamente alle indicazioni della segreteria del
sindacato che raccomandava l’unità, di convergere cioè unitariamente
in un’unica bozza. Ogni bozza conteneva, in circa cinque pagine, tutta
la visione della scuola, anzi del mondo: aperta la nostra, aperta agli
operai, ai contadini, alle donne, ai ceti medi, agli emarginati, agli
infermieri dei tanti ospedali di Sassari, alle istanza democratiche
(“istanze fu poi cambiato con esigenze); vischiosa l’altra, piena di
giri di parole (la stesura, si sapeva, era stata affidata ad un insegnante
che ave a studiato legge da giovane e che quindi infarciva ogni periodo di
termini giuridici ma anche di minacce e di oscuri presentimenti). Successe
che quando si andò in assemblea, cioè al collegio dei professori, su
ogni punto ci furono delle discussioni, degli scontri. Ogni parola,
aggettivo, avverbio fu sezionato da noi e dalla parte avversa perché era
chiaro che ogni parola conteneva un tranello, una serpe in seno (pagg.42-43) |