Romano Lalla

Scrittrice e pittrice (Demonte, 1909) . Nel 1929 ha insegnato lettere alle Magistrali di Cuneo e, l’anno successivo, storia dell’arte al Liceo della stessa città, fino al 1946. Ha esercitato la professione di docente fino al 1959 a Torino e, infine, nella scuola media “Arconati” di Milano. Della sua lunga esperienza di docente ci rimane una breve ma significativo racconto su Un caso di coscienza (1992):

L’accusa era precisa. La denuncia era partita da una minima, ma importante autorità: un’Assistente sociale, che «aveva fatto il suo dovere». La madre – Mimma – si era opposta a una trasfusione di sangue ordinata dal medico per il suo bambino. Il rifiuto era dovuto alla sua religione, che vietava simili interventi. A me personalmente la pratica della trasfusione fa senso, perfino paura; il rifiuto per motivi religiosi non mi sembrò una cosa molto seria, il che non voleva dire che non lo fosse per quei credenti. Ma il punto non era questo. Non considerai nemmeno per un momento la pericolosità, il rischio per il bambino in quel rifiuto. Quello che la tranquilla disperazione di lei mi trasmise, fui l’angoscia per l’allontanamento del bambino. Non dubito che in me non abbia agito il primordiale istinto materno, estremo e primario, quello illustrato dal biblico Giudizio di Salomone. Difatti subito accusai dentro di me l’ottusità dello zitellume scolastico”. (pag. 13).