Ora la parola alla "politica"
Certo può addebitarsi anche questa volta alla Corte di aver esasperato il criterio di continuità. Ma non sta qui il problema. La continuità produce la permanente vigenza del precedente impianto mentre l'inattuazione va ben oltre poiché consente all'impianto precedente di continuare a legittimare poteri amministrativi statali in aperta dissonanza con il nuovo riparto di competenze, come ancora una volta dimostra l'attuale sentenza della Corte.
Alla prospettiva della continuità, che era l'unica percorribile dalla Corte e che aveva l'utilità in assenza di norme transitorie di tenere in equilibrio il sistema, deve ora seguire quella della discontinuità che solo Parlamento e Governo possono far propria, poiché necessariamente intrisa di indirizzo politico.
Vi è da augurarsi, a questo punto, che proceda (a maggior ragione dopo l'adozione della legge delega sul federalismo fiscale) l'attuazione del Titolo V in materia di istruzione. Il 26 luglio 2007, infatti, nell'ambito della Conferenza Unificata, si è avviato il confronto politico tra Stato e Regioni con riguardo all'attuazione del Titolo V della Costituzione in materia di istruzione, dopo che la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, aveva approvato e condiviso all'unanimità, il 14 dicembre 2006 il Master Plan delle azioni da porre in essere per realizzare compiutamente il Titolo V della Costituzione nel settore dell'istruzione.
Nel Master plan sono individuati a livello "macro" sia gli ambiti e gli oggetti del trasferimento, in relazione alle funzioni ed alle competenze in capo alle Regioni, sia alcune condizioni e criteri essenziali relativi al processo. Il confronto tecnico sull'attuazione del titolo V e sulla ricognizione delle competenze degli enti istituzionali coinvolti nel processo attuativo, proseguito dal 14 novembre 2007 presso il Ministero della Pubblica istruzione, ha consentito alle Regioni - sulla base anche di una condivisione di massima del Ministero della Pubblica Istruzione delle linee di fondo di definizione della materia - di elaborare una proposta organica di Accordo tra lo Stato e le Regioni concernente l'attuazione del Titolo V per il settore istruzione, licenziata l'8 aprile 2008 dalla IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni ed approvata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni il 9 ottobre 2008.
L ' Accordo comprende sei capitoli destinati, rispettivamente, ai seguenti ambiti ed oggetti:
- criteri interpretativi per la ripartizione della funzione normativa;
- allocazione delle funzioni amministrative e dei servizi pubblici dell'istruzione e dell'istruzione e formazione professionale;
- ripartizione delle risorse umane, strumentali ed economiche;
- organizzazione e gestione dei dati relativi al sistema formativo;
- adattamento attraverso opportune procedure al nuovo quadro istituzionale delle regole sui rapporti di lavoro e sulle relazioni sindacali;
- attuazione della sperimentazione di cui all'articolo 2, commi 417-425 della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (Legge finanziaria per l'anno 2008).
Solo dal raggiungimento di tale Accordo, cioè da una intesa "forte" tra Stato, Regioni ed altri enti territoriali sarà possibile determinare "chi" fa "che cosa", ricomporre le attuali conflittualità e ricostruire l'unitarietà vera del sistema. Perciò vi è da augurarsi che il cammino prosegua e giunga alla sua conclusione, cioè all'attuazione della Costituzione.
Vi è da augurarsi, in altri termini, che la politica riprenda il suo posto.