Quadri 9 e 10

9. PROPOSTE PER L'EDUCAZIONE AI VALORI E ALLA CITTADINANZA

9.1. L'Educazione ai valori riguarderà due differenti dimensioni . Sarà sviluppata l'educazione ai valori che favoriscono la maturazione degli alunni come persone integrali (autostima, dignità, libertà, responsabilità) e nella loro capacità di rapportarsi agli altri (rispetto e lealtà, basi della convivevza e della cooperazione tra le persone). D'altra parte, sarà potenziata l'educazione a quei valori sociali che permettano ai giovani la partecipazione attiva alla società democratica: la conoscenza dei propri diritti e doveri di cittadini per un esercizio efficace e responsabile della cittadinanza.

9.2. L'educazione ai valori si svilupperà in due ambiti . Per un lato sarà inclusa nel progetto educativo dell'istituto e sarà affrontata nella pratica docente quotidiana di tutte le aree e discipline , facendo sì che gli alunni imparino per se stessi a convivere come cittadini critici, liberi, giusti e solidali. Inoltre, sarà costituita una nuova area di educazione alla cittadinanza.

9.3. Il curricolo di questa nuova area approfondirà i principi di etica personale e sociale e vi saranno inclusi, oltre ad altri contenuti, quelli relativi ai diritti e alle libertà garantiti dai regimi democratici, quelli relativi alle modalità di superamento dei conflitti, l'eguaglianza tra uomini e donne e la prevenzione della violenza nei loro confronti, la tolleranza e l'accettazione delle minoranze, così come l'accettazione delle culture diverse e dell'immigrazione come fonte di arricchimento sociale e culturale.

9.4. Nella scuola primaria , l'educazione alla cittadinanza sarà impartita dall'insegnante tutore di ciascun gruppo nell'ultimo ciclo di questo stadio d'istruzione.

9.5. Nella scuola secondaria obbligatoria, l'educazione alla cittadinanza sarà affidata ai dipartimenti di geografia e storia e filosofia, e sarà impartita in due corsi di lezioni, uno in ciascun ciclo, incorporando gli attuali contenuti dell'insegnamento di Etica. Sarà realizzata anche in uno dei corsi di baccellierato.

10. PROPOSTE PER L'INSEGNAMENTO DELLE RELIGIONI

10.1. L'insegnamento confessionale delle religioni farà parte dell' offerta obbligatoria da parte delle scuole , sarà impartito da insegnanti stabiliti in accordo coi responsabili delle diverse confessioni e avrà carattere volontario per gli alunni. La valutazione in tale insegnamento non avrà valore agli effetti accademici e non entrerà nel calcolo del voto medio per l'accesso all'università né per la concessione di borse di studio.

10.2. L'insegnamento confessionale delle religioni sarà organizzato dalle scuole in maniera da consentire di seguire le diverse opzioni scelte dagli alunni e da assicurare la coerenza di tutta la propria offerta formativa. Le scuole si faranno carico adeguatamente degli alunni che scelgono di non seguire nessun insegnamento confessionale.

10.3. Il Ministero dell'Educazione e della Scienza proporrà istanza di consultazione al Consiglio di Sato per stabilire se le famiglie o gli alunni che lo chiedano espressamente a titolo individuale possono rinunciare a sviluppare alternative all'insegnamento confessionale delle religioni.

10.4. I docenti di insegnamenti religiosi confessionali dovranno esser forniti del titolo e dell'abilitazione richiesti. I contratti e le condizioni di lavoro di tali insegnanti saranno conformi ai diritti fondamentali stabiliti nello Statuto dei Lavoratori.

COMMENTO A “ EDUCAZIONE AI VALORI E ALLA CITTADINANZA” E “INSEGNAMENTO RELIGIOSO” (QUADRI 9 E 10)

Premessa

•  Secondo la LOGSE /1990 (Disposizione Aggiuntiva 2^):

•  l'insegnamento della religione avviene secondo gli accordi intercorsi con la Santa Sede e con eventuali altre confessioni; sulla base del successivo Real Decreto 2438/1994, l'insegnamento della religione cattolica è impartito a partire dal secondo ciclo della scuola dell'infanzia. Ha carattere obbligatorio per le scuole, e volontario per gli alunni. Oltre alla religione cattolica, le scuole sono tenute a fornire l'insegnamento religioso previsto dagli accordi con altre confessioni, quali la Chiesa Evangelica , la Comunità israelita e la Commissione islamica. Le scuole devono altresì organizzare attività alternative obbligatorie per gli alunni che non hanno optato per l'insegnamento religioso. L'insegnamento religioso fa parte a pieno titolo del piano di studi e la sua valutazione entra nella valutazione complessiva dell'alunno.

•  E' inoltre previsto (art.2) l'educazione “ai valori morali”

•  Secondo la LOCE /2002:

•  Viene istituita l'area disciplinare “ Società, cultura e Religione ”, che comprenderà 2 opzioni , una a carattere confessionale (religione cattolica o altre religioni), una a carattere non confessionale . Entrambe le opzioni sono obbligatorie per le scuole , mentre gli alunni devono scegliere fra una di esse

Novità delle Proposte/2004 rispetto alla LOCE/2002

1. Si riafferma l'impostazione della LOGSE , secondo cui l'insegnamento religioso confessionale, cattolico e non, è parte dell'offerta obbligatoria delle scuole, ma ha carattere elettivo e volontario per gli alunni. Tuttavia – e qui è l'elemento di novità – si propone che la valutazione in tale ambito non abbia più alcun effetto sul piano scolastico.

2. Si prevede inoltre di proporre istanza al Consiglio di Stato per sapere se gli alunni che decidono di non seguire nessun insegnamento religioso possano legittimamente rinunciare anche a qualunque attività alternativa .

3. Si propone inoltre per tutti una nuova area di “educazione alla cittadinanza”, destinata ad assorbire l' insegnamento di Etica.

entra nel menu
 
Torna ad inizio pagina