Il caso lombardo
Sulla base del Protocollo d'Intesa del 2003 fra MIUR e Regione Lombardia vengono attivati i percorsi triennali sperimentali, all'interno dei Centri di Formazione professionale (CFP) dal 2003, ed all'interno degli Istituti Professionali Statali (IPS) volontari dal 2004.
Tali percorsi permettono l'assolvimento dell'obbligo e l'ottenimento della qualifica regionale.
Per gli IPS la sperimentazione è di carattere metodologico - didattico, senza mutamenti nel quadro orario e nell'organico.
Le innovazioni puntano principalmente ad un orientamento operativo dell'attività didattica, alla valorizzazione di stage ed alternanza, all'attenzione alla valutazione e certificazione degli apprendimenti.
L.R. n 19/2007 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia”
La L.R. n 19 dell'agosto 2007 “Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia" prevede all'art 11 un sistema articolato in:
qualifica professionale triennale (con assolvimento dell'obbligo),
diploma professionale quadriennale,
percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore
e quinto anno integrativo per l' accesso all'Università.
La produzione normativa applicativa successiva comprende:
Linee guida per il passaggio fra i sistemi di istruzione e di IeFP DDG 3616/07
Nell'aprile 2007 sono stati anche deliberati gli Obiettivi Specifici di Apprendimento (OSA) per i percorsi regionali, utilizzando il format dell'EQF appena definito dalla Commissione Europea, come nell'agosto successivo avrebbe fatto la normativa relativa al Nuovo Obbligo d'Istruzione con gli Assi Culturali.
La presenza di questa normativa - che è stata elaborata a partire dal 2005-06- è oggi molto importante, perché permette la partenza dal settembre 2010 di un sistema di IeFP con caratteri di legittimità e stabilità, fatte salve le future modifiche che si renderanno necessarie per l'evolversi della normativa nazionale e per la necessità di variazioni suggerite dall'esperienza.
Accanto a questa normativa, che riguarda specificamente il sistema di IeFP, la Regione Lombardia ha iniziato a vararne altre di sua competenza, quale quella relativa alla quota regionale dei piani di studio personalizzati che riguarda tutto il campo dell'istruzione.
Nel marzo 2009 viene raggiunta un'Intesa Gelmini - Formigoni anticipatorio degli sviluppi attuali:
i percorsi di IeFP (qualifica e diploma) potranno essere erogati, oltre che dai Centri di Formazione accreditati dalla Regione (CFP), anche da Istituti Tecnici ed Istituti Professionali con organico statale,
il MIUR si impegna a fare norme per l'accesso all'IeFTS ed ITS per i diplomati del 4° anno, attraverso un anno di formazione integrativa,
il MIUR si impegna a prevedere percorsi di IFTS triennali come livello terziario del sistema di IeFP,
il MIUR si impegna a fare norme per attivare un corso di quinto anno, realizzato con l'Università e l'alta formazione, finalizzato alla preparazione all'Esame di Stato, valido anche per l'ammissione all'Università.
Nel febbraio 2010 la Regione Lombardia ha recepito anticipatamente il contenuto tecnico dei testi validati definitivamente in sede politica con l'Accordo del 29 aprile, nella prospettiva di far partire il sistema tempestivamente dal settembre 2010, dopo una così lunga sperimentazione.
Che cosa cambia e cosa rimane uguale?
Il riferimento sono le norme regionali elencate sopra
Quadro orario
Nelle Indicazioni Regionali viene definito l'orario complessivo (990 ore con il 15% di flessibilità), la parte relativa alle competenze di base(35-45%) e tecnico- professionali (40-50%) e le aree da coprire, ma il quadro orario dettagliato viene affidato a Istituti e Centri.
Valutazione
I punti di riferimento sono il Portfolio delle Competenze che deve raccogliere le certificazioni degli esiti raggiunti (che di fatto sostituisce i voti in pagella), oltre che la documentazione trasparente degli stessi. La valutazione annuale intermedia è affidata ai docenti. Rimane il vincolo che l'allievo, per essere ammesso all'esame, deve avere conseguito le competenze previste dal profilo formativo. Qualora, anche in sede di esame, lo studente non riuscisse a conseguire il titolo, riceverà una certificazione delle competenze parziali raggiunte.
Esame finale
Cambia qualcosa anche nell'esame finale il cui punteggio è così articolato: sui 100 punti complessivi (minimo 60 per il titolo) 10 sono attribuiti al colloquio orientativo, 30 al curricolo, 30 alla prova tecnico-professionale su “capolavoro”, 30 alla prova multidisciplinare standardizzata esterna. La differenza principale riguarda quest'ultima che prevede domande a risposta chiusa o aperta univoca di italiano (9 punti), matematica (9 punti), informatica (6 punti) ed inglese (6 punti). Si tratta di un tipo di prova appena introdotta all'esame di terza media ed in via di introduzione nell'esame di stato, che mira a garantire maggiore validità e comparabilità alle valutazioni.
Personale
Nell'accordo del marzo 2009 si definisce che, a partire dall'AS 2010-2011, la Regione interviene nella contrattazione territoriale integrativa sulle seguenti materie:
formazione del personale,
criteri di sua utilizzazione,
premialità in rapporto ai risultati conseguiti,
criteri di allocazione ed utilizzo delle risorse attribuite alle scuole collocate in aree a rischio educativo
Una riflessione finale
E' giusto e produttivo affidare alla Regioni il settore della FP?
E' giusto e produttivo istituire fin dai 14 anni un percorso virato all'inserimento nel mondo del lavoro?
Dopo tanto discutere sarà interessante andare a vedere cosa succede empiricamente.