Nuovi modelli associativi nel panorama del XXI secolo

In questo panorama sono emerse due nuove tipologie di associazionismo professionale: l'ADi e le due associazioni legate alla Compagnia delle opere, DIESSE e DISAL

La loro impostazione e collocazione è assolutamente diversa.

L'ADi

L'ADi, un'associazione rigorosamente autonoma da partiti e schieramenti ideologici sorta nel 1998, ha intuito che la scuola che abbiamo conosciuto fino alla fine del Novecento e le professionalità docente e dirigente che a quella scuola erano funzionali erano giunte definitivamente al capolinea, e che si delineavano nuovi scenari indotti dalla globalizzazione e dai mutati modi di apprendere delle nuove generazioni.

L'ADi ha avuto quindi il merito, sola nel panorama italiano, di produrre costanti analisi comparative con i Paesi europei e con quelli di altri continenti, introducendo nuovi parametri e punti di riferimento che hanno aperto nuovi campi di indagine e piste di elaborazione. Questi connotati fanno dell'ADi un'associazione elitaria, che conserva l'ambizione di indicare linee di prospettiva senza la preoccupazione di rincorrere le costanti situazioni contingenti, e i vari compromessi in cui è impantanata la politica scolastica italiana. L'ADi potrebbe quindi essere, giustamente, collocata fra quelle "minoranze attive" alle quali l'ultimo Rapporto del CENSIS assegna il compito di indicare percorsi innovativi in una situazione di "poltiglia di massa".

DIESSE e DISAL

DIESSE e DISAL, associazioni rispettivamente di docenti e dirigenti scolastici, hanno una collocazione nuova nel panorama associativo, essendo nate all'interno della Compagnia delle Opere, collegata a Comunione e Liberazione. Sostengono il principio di "sussidiarietà" (" le persone hanno dei bisogni ma anche delle capacità e queste capacità possono essere messe a disposizione della comunità, per il raggiungimento di un bene comune" si legge nella sezione "Persona", entro cui sono collocate le associazioni della scuola nel sito della Compagnia delle Opere), e la "libertà di educazione", che si traduce nella rivendicazione del finanziamento delle scuole paritarie da parte dello Stato e delle Regioni.

La legge 7 dicembre 2000 n. 383

Disciplina delle associazioni di promozione sociale

DIESSE e DISAL, entro la Compagnia delle Opere, rientrano in una più generale e per certi aspetti nuova impostazione delle associazioni, di cui lo stesso Parlamento italiano ha tenuto conto, approvando il 7 dicembre 2000 la legge n. 383, Disciplina delle associazioni di promozione sociale, il cui primo articolo recita:

" La Repubblica riconosce il valore sociale dell'associazionismo liberamente costituito e delle sue molteplici attività come espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo; ne promuove lo sviluppo in tutte le sue articolazioni territoriali, nella salvaguardia della sua autonomia; favorisce il suo apporto originale al conseguimento di finalità di carattere sociale, civile, culturale e di ricerca etica e spirituale".

Questa legge segna un'innovazione di indubbio rilievo sociale e culturale, i cui effetti si faranno senz'altro sentire. Essa può essere considerata la presa d'atto di una situazione che si è venuta creando nel corso degli ultimi quindici anni, in cui le associazioni formatesi spontaneamente si sono presentate, di fatto, come forme di gestione di servizi pubblici a basso costo, che fanno leva su ciò che è stato definito come "capitale sociale". Esse svolgono una funzione a volte di supplenza, a volte di integrazione, di funzioni statali che l'apparato burocratico, gestito ancora oggi secondo un modello centralistico, non è più in grado di svolgere, o lo svolge con tempi e modi che sono considerati obsoleti e inefficienti.


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