I tre livelli in cui si esplica il potere sindacale
Molteplici sono i canali attraverso i quali le rappresentanze degli interessi professionali e in particolare i sindacati confederali (nota2) esercitano poteri pubblici, condizionando le pubbliche amministrazioni. Possono essere fondamentalmente raggruppati intorno a tre grandi livelli:
1) un livello politico
2) un livello amministrativo
3) un livello contrattuale
A tutti e tre questi livelli i sindacati riescono ad assumere responsabilità pubbliche, cioè a prendere decisioni che riguardano non solo le categorie professionali di riferimento, ma tutti i cittadini e a gestire risorse pubbliche .
Esaminiamo brevemente ciascuno di questi livelli.
Il livello politico
A livello politico il modo attraverso il quale i sindacati esercitano poteri pubblici è essenzialmente la concertazione sociale, i patti sociali, gli accordi.
Ricordiamo l'accordo del '93, quello del '94, quello del '98. Quest'anno abbiamo avuto l'accordo sul welfare e il Memorandum d'intesa su lavoro pubblico e riorganizzazione delle Amministrazioni.
Ci sono continuamente patti, a volte trilaterali- governo, rappresentanti dei datori di lavoro, rappresentanti dei lavoratori -a volte bilaterali- governo e rappresentanti dei lavoratori o sostanzialmente bilaterali e formalmente trilaterali, tanto che ultimamente Confindustria si è lamentata di essere esclusa dalla concertazione.
La concertazione sociale non esiste solo in Italia e non è fenomeno solo dell'oggi. Ha avuto un'esplosione negli anni '80 in tutta Europa, provocando un grosso dibattito sul neocorporativismo. L'idea corporativa, secondo cui i governi cercano la legittimazione delle proprie decisioni attraverso accordi sociali, non si è mai interrotta.
Philippe C. Schmitter, lo studioso che ha maggiormente animato il dibattito negli anni '80, ha parlato di "Sisifo corporatista", intendendo un lavoro di concertazione e di patti sociali che si riavvia continuamente, per poi interrompersi e nuovamente riprendere.
Rispetto agli anni '70/'80 la concertazione sociale ha oggi cambiato natura. Allora si trattava di una concertazione trilaterale in cui il ruolo del governo era soprattutto quello di fornire risorse finanziarie per consentire ai lavoratori e ai datori di lavoro di mettersi d'accordo. La concertazione attuale, invece, come il protocollo sul welfare, nasce da un'esigenza opposta, in considerazione del fatto che lo Stato non può più mettere risorse. Così tutto è diventato più difficile e accompagnato da maggiori polemiche.