Vincoli e pregiudizi
Lo stato dell'istruzione tecnica e professionale in Italia
Narrazione a due voci su testo ADi
La sessione si apre con la presentazione in 10 slide lette da due insegnanti/attori su testo dell'ADi
Quando i più deboli sono espulsi dal sistema di istruzione e formazione, l'intero sistema ha fallito. Nonostante gli interventi degli ultimi 30 anni, contrassegnati da sperimentazioni e riforme, i risultati dell'istruzione tecnica e professionale rimangono pesantemente negativi, con accentuazione in quella professionale. Ciò è testimoniato da: l'elevatissimo tasso di dispersione tra il 1° e il 2° anno, e fra il 1° anno e il diploma gli scadenti risultati in PISA 2009, in lettura, matematica e scienze il mismatch fra competenze acquisite a scuola e competenze richieste dal mercato, con effetti negativi sulla transizione dalla scuola al lavoro ecc… il più alto numero di NEET nella UE il più alto tasso di alunni disabili e di alunni immigrati a cui corrisponde irresponsabilmente il più alto tasso di insegnanti precari
Ciò non è imputabile solo a situazioni esterne alla scuola, ma a scelte sbagliate degli ultimi 30 anni sul fronte delle politiche dell'istruzione tecnica e professionale, come ad es. la sottovalutazione dell'importanza del lavoro in tutta la formazione tecnica e professionale, e l'incapacità di avviare qualificati percorsi duali, e cioè un'autentica alternanza scuola-lavoro la ristatalizzazione degli istituti professionali, snaturati e omologati agli istituti tecnici, la mancata fusione dell'istruzione professionale con la formazione professionale, la diminuzione drastica dei laboratori negli istituti tecnici e professionali, l'incapacità di valorizzare l'apprendistato, che nonostante le leggi di riforma, è diminuito, un'incapacità che va di pari passo con quella di utilizzare l'anno dai 14 ai 15 anni come efficace orientamento, un sviluppo stentato degli ITS ecc… l'incapacità di valorizzare e anche differenziare le condizioni dei docenti degli istituti tecnici e professionali |