LA TERZA CATEGORIA. LA SPREAD LIBRARY

La  terza categoria è costituita da edifici scolastici in cui la biblioteca non c’è come spazio fisico a se stante. Noi l’abbiamo chiamata  spread library , cioè una sorta di biblioteca diffusa in tutta la scuola.  La scuola è una biblioteca e la biblioteca è la scuola, non c’è differenza tra le due cose. La biblioteca è “spalmata” in tutti gli spazi. Lo vedremo in alcuni progetti.

1. Instituto de Formacion “Liverpool” (Messico)

Questo è un bellissimo edificio non ancora completato a Mexico City, è realizzato da una grossa catena che si chiama Liverpool e che si trova a Città del Messico, io li conosco bene perchè ho lavorato molti anni in Messico. I Messicani sono molto avanti, sono quelli che pagano di più l’OCSE per partecipare al programma di CELE e, quindi, stanno investendo moltissimo, anche se hanno ancora una quantità enorme di edifici in condizioni disastrose. Qui hanno deciso di non fare la biblioteca, hanno scannerizzato tutti i libri possibili ed immaginabili ed hanno creato delle connessioni virtuali in modo tale che chiunque possa accedere alla lettura senza avere uno spazio dedicato, però  ci sono degli spazi, praticamente degli open space, tutti aperti, che  sono strutturalmente tutti multifunzionali.
Le regole della progettazione del futuro sono “flessibilità, flessibilità, flessibilità” negli spazi e negli impianti e poi multifunzionalità, perché non ha più senso una scuola che sia solo una scuola, anche perché stiamo ragionando sul fatto che magari tra 25 anni una scuola può diventare una piccola clinica sanitaria, può diventare uffici, può diventare uno spazio pubblico: assume un valore immobiliare che adesso una scuola non ha perché oggi una scuola non la compera più nessuno, e quindi anche gli investimenti immobiliari stanno cambiando il modo di ragionare su come fare le progettazioni.

2. Ørestad Gymnasium, Copenhagen, Danimarca

Questa  scuola, una tra le più belle del mondo, è stata più volte presentata ai seminari ADi.
La  Örestad Gymnasium School è uno stupendo esempio di come si possa fare a meno delle aule e dei corridoi. Non c’è la biblioteca, la biblioteca è ovunque, non c’è un bibliotecario, c’è un’autogestione per l’utilizzo dei libri.

3. Modern Education and Training Institute, in Bangladesh

 Questa è un’altra scuola che io amo tantissimo, siamo nel Bangladesh, per dire che si possono fare cose stupende anche nei paesi più in difficoltà. E’ una scuola meravigliosa costruita in terra pressata, mattoni e bambù. E’ una scuola molto interessante perché è una sperimentazione che stanno facendo nel Bangladesh. Dentro c‘è una specie di architettura organica che ricorda l’architettura di Wright. Non c’è uno spazio dedicato alla biblioteca, perché anche in questo caso i libri sono sparsi nella scuola, è un tipico esempio di “Spread library”.

4. Dazu Eco-School, Village Dazu, Lake Lugu, Yan Yuan, Provincia di Sichuan, CINA

Questa è un’altra foto che mi tocca il cuore. In Cina nel 2008, nella provincia del Sichuan c’è stato un terribile terremoto che ha distrutto la maggior parte delle scuole, io ne ho visitate alcune e sono veramente da star male, scuole precipitate nel sottosuolo per decine di metri con tanti bambini morti. Allora il governo cinese ha chiamato molti esperti, tra i quali anche il sottoscritto e abbiamo tenuto proprio nella capitale del Sichuan, una serie di incontri per spiegare come sarebbe stata la scuola del futuro. Dopo un anno mi sono arrivate queste fotografie di un collega ingegnere che mi ha scritto: “Guarda, questa scuola l’hanno costruita gli insegnanti e i genitori insieme, con l’aiuto di un’impresa”. Nella foto si vede una pala eolica, è una scuola ecologica, sostenibile ed è stata edificata in un anno. Non è certo bellissima dal punto di vista architettonico, però devo dire onestamente che si introducono alcuni elementi che troveremo in quella che definisco la “scuola del futuro”. C’è molta trasparenza, non ci sono più i muri e la biblioteca è “spalmata” ovunque.

5. In Italia: la scuola intelligente

In Italia non siamo rimasti indietro, già nel 2004 per l’Expo dell’educazione finanziata dagli Enti Locali,  avevamo realizzato un nuovo modello di “Spazio didattico di base”, non si chiama più aula, in cui si possono fare lezioni con un isolamento acustico meraviglioso. In questo caso la biblioteca è nel connettivo.

6. “ I.S. G. Falcone”, Gallarate (VA)

Questa  è una scuola che ho progettato personalmente a Gallarate in provincia di Varese. E’ un grande istituto alberghiero, commerciale, turistico per 1500 studenti. Ha questa caratteristica: è stato definito dalla Protezione Civile “Disaster Managenent Location” cioè uno spazio in cui accogliere la popolazione in caso di collasso ambientale. E’ stato progettato da noi appositamente per resistere ai terremoto, alla rottura delle tubature, al tranciamento dei cavi elettrici.
Anche questa è una scuola senza biblioteca, o meglio con la biblioteca diffusa.

7. New North Shore Country Day School in Winnetka, Illinois, USA

Questa è la scuola con la quale vorrei concludere, la North Shore Country Day School in Illinois ed è secondo me la scuola del futuro.
Vorrei farvi vedere brevemente un filmato di poco più di un  minuto,  senza commentarlo perché credo che riassuma un po’ tutte le cose che vi ho raccontato e che rappresentano a mio giudizio il futuro.

FILMATO

 


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