Il self concept predice il risultato

Ora vi mostro velocemente 3 grafici dai quali si comprende come il self concept, la percezione della propria competenza, predice l’achievement, il risultato. Certamente lo predice anche la conoscenza, knowledge, che il ragazzo ha, ma per avere disponibilità e resistenza nell’impegno ad apprendere è fondamentale il self concept, la percezione di potercela fare. Perché questo avvenga occorre che l’insegnante gli sottoponga compiti che sono alla sua portata.

I tre grafici si riferiscono a quinta primaria, terza secondaria di 1° grado, terza secondaria di 2° grado.

1° grafico (5^ primaria)

2° grafico (3^ secondaria 1°grado)

3° grafico (3^ secondaria 2° grado)

Nei grafici potete vedere la direzione della relazione, e contemporaneamente verificare che, se si fa bene, aumenta il concetto che si ha di sè, il self concept. Il self concept è determinato da elementi interni ed esterni.
Gli elementi interni sono connessi alla propria storia scolastica: se i propri risultati sono costantemente negativi è chiaro che difficilmente si può avere una percezione positiva di sé.

Gli elementi esterni possono essere sintetizzati con ciò che in psicologia si chiama Big-fish–little-pond effect (BFLPE), l’effetto del pesce grande nel piccolo stagno e per contro del pesce piccolo nel grande stagno. Ciò significa che il concetto di sé dipende anche dal contesto della classe, dai risultati degli altri studenti. Un ragazzo con risultati medi potrà sviluppare un buon concetto di sé in una classe dove i risultati sono generalmente bassi (nel piccolo stagno si sente un pesce grande). Se, al contrario, si trova in una classe dove il livello è molto alto, il concetto di sé diminuisce (in un grande stagno si sente un pesce piccolo).


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