GLI ASPETTI COGNITIVI

Vediamo innanzitutto gli aspetti cognitivi.

Le funzioni esecutive: che cosa sono

Cosa sono le funzioni esecutive? Sono una varietà di processi mentali di ordine superiore che ci permettono di focalizzare l’attenzione, ricordare, pianificare e svolgere azioni finalizzate ad un obiettivo pur in presenza di alternative disturbanti (Blair & Razza, 2007; Duncan, 2007: Liew, 2011; McClelland et al., 2007; Miyake et al., 2000).
Processi che consentono di controllare e coordinare la cognizione umana.

Le 4 funzioni esecutive

Vediamo in dettaglio le funzioni esecutive e capirete che sono implicati quasi tutti i compiti che voi fate eseguire a scuola.

Memoria di lavoro verbale e visuo-spaziale

Cosa vuol dire memoria di lavoro (Working memory)? Non si riferisce alla memoria a lungo termine, ma a quella memoria che ci serve per elaborare le informazioni in un dato momento, per mantenerle in memoria e manipolarle per brevi periodi. Mentre si legge un testo, come quello che vi ho mostrato prima, si deve elaborare la frase che si sta leggendo, mantenerla, e magari chiedersi: “Questo che sto leggendo è come quello che sapevo prima? Come quello che ho imparato ieri?” In ultima analisi significa far interagire la memoria di lavoro centrata sulle nuove informazioni con la memoria che ho depositato, ossia con le conoscenze già acquisite. La memoria di lavoro verbale e visuo-spaziale è pertanto molto importante.

Attenzione selettiva

Forse non occorre sottolineare agli insegnanti quanto sia importante l'attenzione selettiva, che significa prestare e mantenere l’attenzione per certi periodi, resistendo alle distrazioni.

Controllo inibitorio

Altra importante funzione esecutiva alla base dell'apprendimento è il controllo inibitorio.
Significa riuscire ad inibirsi quanto serve, in particolare riuscire ad inibire le risposte automatiche quelle che si impongono ma che non sono corrette.

Cambiamento flessibile

Il cambiamento flessibile è anche un aspetto della creatività. Significa attuare comportamenti diversi in base al cambiamento di regole o del tipo di compito. In certi momenti non bisogna perseverare, ma cambiare comportamento o perché è cambiata la regola del gioco o perché è cambiato il tipo di compito o perché è cambiata la consegna. Chi di voi ha a che fare con ragazzini in difficoltà, potrà constatare quanto sia difficile a volte far cambiare comportamento, perché tendono a perseverare, una volta cominciata e appresa una certa routine tendono a riprodurla.


indice della paginaTorna ad inizio pagina