L’esperienza è stata fatta con bambini di una IV classe della scuola primaria.
Il contenuto riguarda l'esistenza dell'aria come sostanza (i bambini dicono: la bottiglia è vuota di acqua, però contiene una sostanza che anche se la tocchi non la prendi e non la vedi).
Per studiare le strategie di lettura utilizziamo, naturalmente d’accordo con gli insegnanti e i genitori degli alunni, un computer particolare che ha incorporato una telecamera a infrarossi che registra i movimenti degli occhi. In questo modo possiamo disporre di dati oggettivi su dove l’alunno ha guardato, su cosa ha guardato e quanto tempo su quella cosa si è soffermato. Si tratta quindi di dati oggettivi di tipo spaziale e temporale.
Possiamo distinguere il tempo speso nel primo approccio di lettura del materiale proposto, quanto tempo quando lo ha riletto, da dove è partito per rileggere e così via.
Ciò che ci interessava era vedere se si potevano individuare dei profili di studenti in base alle strategie di lettura registrate, dando a tutti la possibilità di utilizzare il tempo necessario. Non abbiamo compresso la lettura in tempi definiti a priori, come a volte fa la ricerca di laboratorio, non tenendo conto della variabilità che caratterizza alunni di quarta. |