Strategie di lettura di un testo illustrato

Ultimamente con i miei collaboratori mi sono occupata di strategie di lettura di un testo illustrato. E’ una delle attività fondamentali a scuola. Si leggono testi accompagnati da figure a scopo didattico, siano essi materiali preparati appositamente dall’ insegnante o comuni libri di testo.

Ecco il testo che abbiamo utilizzato

L’esperienza è stata fatta con bambini di una IV classe della scuola primaria.
Il contenuto riguarda l'esistenza dell'aria come sostanza (i bambini dicono: la bottiglia è vuota di acqua, però contiene una sostanza che anche se la tocchi non la prendi e non la vedi).

Per studiare le strategie di lettura utilizziamo, naturalmente d’accordo con gli insegnanti e i genitori degli alunni, un computer particolare che ha incorporato una telecamera a infrarossi che registra i movimenti degli occhi. In questo modo possiamo disporre di dati oggettivi su dove l’alunno ha guardato, su cosa ha guardato e quanto tempo su quella cosa si è soffermato. Si tratta quindi di dati oggettivi di tipo spaziale e temporale.
Possiamo distinguere il tempo speso nel primo approccio di lettura del materiale proposto, quanto tempo quando lo ha riletto, da dove è partito per rileggere e così via.
Ciò che ci interessava era vedere se si potevano individuare dei profili di studenti in base alle strategie di lettura registrate, dando a tutti la possibilità di utilizzare il tempo necessario. Non abbiamo compresso la lettura in tempi definiti a priori, come a volte fa la ricerca di laboratorio, non tenendo conto della variabilità che caratterizza alunni di quarta.

Nella figura sottoriportata (pattern 2) vedete un output della macchina, che ci dice che questo bambino è stato poco integrativo, perchè quando ha letto non ha degnato di molta attenzione l’immagine descritta nel testo e soprattutto intregra poco le informazioni verbali e visive quando rilegge il testo o riesplora l'immagine. La scarsa integrazione è data da: 1) un numero inferiore di volte in cui sposta lo sguardo dal testo alla figura e dalla figura al testo mentre rilegge, 2) da un tempo più breve di fissazione sul testo provenendo con lo sguardo dalla figura e un tempo più breve di fissazione sulla figura provenendo con lo sguardo dal testo.

Gaze plot di un comportamento di lettura poco integrativo di un alunno di 4^ primaria (pattern 2)

In quest’altra figura sotto (pattern 3) vedete invece un comportamento di lettura diverso. Più ampio è il diametro dei cerchi più a lungo l’alunno vi si è soffermato.
il pattern dei movimenti oculari (processing durante la lettura) è caratterizzato dunque da notevole integrazione tra testo e figura.

Gaze plot di un comportamento di lettura molto integrativo di uno studente di 4^ primaria (pattern 3).
Elaborazione durante la lettura:analisi dei cluster

Cosa significa allora strategia efficace ?
Abbiamo visto, attraverso i dati oggettivi forniti dal computer, che ciò che differenzia i profili degli alunni sono proprio le riletture. Mentre sta rileggendo il testo quanti sono i lanci dei movimenti degli occhi sulla figura, cioè quante volte riguarda la figura , e quanti lanci dei movimenti oculari sul testo? Vi chiederete: tutto questo serve agli insegnanti? Sì, perché legati a quei tre profili di lettura, si hanno anche risultati diversi di apprendimento, dal momento che non è un testo narrativo, ma espositivo dal quale occorre apprendere concetti.


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