Appendice fuori programma (nota 1)

Con il capitolo precedente è terminato il rapporto di ricerca presentato al seminario. Ma come l'appetito vien mangiando, l'occasione fa l'uomo ladro. Di fronte una platea di centinaia d'insegnanti e dirigenti scolastici, il ricercatore non poteva resistere alla tentazione. Ha somministrato un questionario sul copiare a scuola: tre domande strutturate, a risposta immediata, da compilare prima dell'apertura dei lavori seminariali. Nel pomeriggio, al termine della relazione sul copiare a scuola, il Blitz-sondaggio si è concluso con la presentazione e la discussione dei risultati.

E' dunque inevitabile che si dia qui conto dei risultati corredati da appena un cenno di commento.

La somministrazione del questionario ha avuto successo, anche se non ha riguardato per ragioni di tempo e organizzazione la totalità dei partecipanti. I questionari validi sono 254 tra gli insegnanti e 59 tra i dirigenti scolastici.

Cominciamo l'analisi dalla domanda sul giudizio morale sul copiare che, con qualche adattamento, riproduce quella posta agli studenti e agli alunni.

La distribuzione delle frequenze rivela (Tab.A) che la condanna “senza se e senza ma” del copiare in classe è condivisa da meno della metà degli insegnanti (44%). Quattro insegnanti su dieci sono orientati a valutare caso per caso il giudizio sulle copiature. Si spinge ad azzerare o a minimizzare il significato del fenomeno una minoranza (15%). In conclusione, nel 55% dei casi copiare non è un divieto assoluto. A volte l'imbroglio è “assolto”, più spesso è concettualizzato entro l'accomodante categoria del “vietatino”.

Gli insegnanti Nota 2

Tab.A- Copiare in classe è moralmente condannabile?

Sì, in ogni caso 44%
Dipende dai casi. 40%
Poco o niente. 15%
Non accertato. 1%

Per il 43% degli insegnanti copiare nuoce all'apprendimento (Tab.B). E' questo il problema. Appare chiara l'assonanza con la risposta autoreferenziale data da due alunni su tre (65%) “Copiare nuoce allo studente stesso”. A dominare il campo è la dimensione funzionale, utilitaristica.

La preoccupazione che copiare lede il bene comune, l'onestà, tocca un insegnante su quattro (26%).

Tab.B- Quale delle seguenti affermazioni corrisponde di più al suo pensiero?

Copiare non danneggia nessuno.
10%
Copiare lede la dignità del docente.
1%
Copiare lede il bene comune, l'interesse della collettività.
26%
Copiare lede l'interesse di chi non copia.
15%
Copiare nuoce all'apprendimento.
43%
Non accertato.
5%

Di fronte alla “scoperta” della copiatura (Tab.C), circa un insegnante su tre (32%) assegna un brutto voto e discute con la classe. Questo dato non trova conferma nelle interviste agli insegnanti, i quali tendono a considerare il fenomeno nella dimensione individuale e a risolverlo caso per caso, come del resto si può arguire dalle risposte alla domanda A. Più che alla prassi il dato appartiene alla sfera ideale della pedagogia condivisa e ufficiale centrata sul dialogo a tutto campo, ma che ha poco seguito in questo tipo di relazioni conflittuali.

La tendenza a non scorgere la dimensione etica del copiare compare, in misura diversa, nelle risposte “Rimprovero e considero chiuso l'episodio” (16%), “faccio rifare la prova nessuna punizione” (31%), “Fingo di non accorgermene” (2%).

In parallelo si profila la tendenza a rimuovere le sanzioni dal loro armamentario pedagogico

Tab. C- Se scopre che un alunno ha copiato il compito in classe, che cosa fa?

Assegno un'insufficienza.
11%
Rimprovero e considero chiuso l'episodio.
16%
Assegno un'insufficienza grave e avviso i genitori.
3%
Faccio rifare la prova, nessuna punizione.
31%
Fingo di non accorgermene.
2%
Assegno un'insufficienza e ne discuto con la classe
32%
Non accertato
5%

I dirigenti scolastici Nota 3

I conflitti riguardanti episodi di copiatura giungono sul tavolo della maggior parte dei dirigenti scolastici, per lo più in sede di consiglio di classe (50%). Tuttavia non è infrequente che i dirigenti evitino di rispondere alla domanda per ragioni di cui non siamo in grado di dar conto (Tab.D). Un dirigente su tre non ha mai avuto a che fare con problemi di tal genere.

Tab. D- In veste di dirigente, Le è capitato di trattare problemi di copiatura in classe?

No
33%
Sì, nel Consiglio di Classe.
50%
Sì, nel Consiglio d'Istituto.
2%
Sì, nel Collegio Docenti.
3%
Non accertato.
12%

Sul piano dei principi, due dirigenti su tre sono del parere che copiare in classe è un problema di portata generale e non dei singoli insegnanti (Tab.E).

Tab. E- Secondo Lei, copiare in classe è un problema che riguarda i singoli insegnanti oppure è una questione di portata generale?

Riguarda i singoli insegnanti.
31%
E' una questione di portata generale.
66%
Non accertato
3%

Anche tra i dirigenti il cruccio maggiore delle copiature è che nuocciono all'apprendimento (40%). Per il 19% “Copiare in fin dei conti, non danneggia nessuno”, una percentuale doppia rispetto a quella degli insegnanti.

Tab. F- Quale delle seguenti affermazioni corrisponde più al suo pensiero ?

Copiare non danneggia nessuno.
19%
Copiare lede la dignità del docente.
10%
Copiare lede il bene comune, l'interesse della collettività.
28%
Copiare lede l'interesse di chi non copia.
5%
Copiare nuoce all'apprendimento.
40%
Non accertato.
8%

L'assenso all'item centrato sulla violazione del bene comune è al 28%.

La prova del fuoco per l'etica del divieto di imbrogliare a scuola è l' atteggiamento dei dirigenti verso la promulgazione del principio - nero su bianco - nel regolamento d'istituto (Tab.F).

D. Secondo Lei, il divieto di copiare a scuola dovrebbe essere inserito espressamente nel regolamento d'istituto?

34%
No
63%
Non accertato
3%

Solo un dirigente su tre (34%) è tra i sostenitori dell'inclusione del divieto nel regolamento d'istituto. Una solida maggioranza è contraria.

Nel corso del dibattito seguito alla presentazione di questi dati al seminario bolognese, un insegnante (o dirigente) ha osservato che non ha senso inserire il divieto di copiare nel regolamento perché è ovvio. Sarebbe come inserirvi il divieto di sputare sul pavimento. Dubito dell'equivalenza dei due comportamenti in termini fattuali. Non vorrei calpestare quel pavimento.


Nota 1 Ha collaborato al Blitz anticipandone lo scoccare la professoressa Rita Chiappini.
Nota 2 La distribuzione dei 254 insegnanti tra i gradi dell'istruzione: Scuola primaria 9%; Secondaria di I grado 24%; Secondaria di II grado 58%; Non accertato 9%.
Nota 3 I dirigenti (N=59) si ripartiscono così tra i gradi dell'istruzione: Primaria 5% Secondaria di I grado 15% Secondaria di II grado 46% Non accertato 34%.

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