Presentazione

In una fase di persistente “oblio” della decentralizzazione disposta dal nuovo Titolo V della Costituzione, di perdurante incertezza sull'”ingegneria” e sui curricoli dell'istruzione secondaria, nonchè di precarietà delle “Indicazioni” relative al primo ciclo, riteniamo utile fornire alcune comparazioni a livello internazionale. Affronteremo i seguenti punti:

•  Analisi di alcune delle più rilevanti riforme europee dell'istruzione secondaria
•  Alcuni esempi di come i curricoli, in regimi decentralizzati, contemperano le esigenze di unità nazionale con quelle di autonomia delle regioni e delle scuole
•  Il sistema delle certificazioni in altri Paesi europei

Cominciamo questa nostra ricerca, con l'analisi dell' istruzione in Spagna . La riforma spagnola del 1990 costituisce forse, per la sua impostazione complessiva, il riferimento più interessante per la nostra attuale situazione. Il documento di Angela Martini, che qui pubblichiamo, integra, in questo senso, l'intervista a Ferran Ferrer sulla decentralizzazione dell'istruzione.

Procederemo con l'analisi del progetto di riforma inglese del segmento 14-19 anni, in cui è presente un profondo ripensamento sia dell'uniformità dei percorsi prima dei 16 anni sia dell'istruzione professionale dopo i 16.

Daremo contemporaneamente conto delle tendenze internazionali nei curricoli , sottolineando come, a partire dagli anni '70, si registri ovunque, pur con diverse sfumature e intensità, l' introduzione delle “competenze”.

Infine ci occuperemo delle diverse modalità di “certificazione” dei risultati scolastici a livello internazionale ( promozioni, bocciature, rimandi, ecc…). La “certificazione” costituisce infatti un nodo irrisolto della scuola italiana, quello che più di ogni altro evidenzia il degrado, la superficialità, per non parlare dei veri e propri “danni”, del nostro sistema.

ADi Associazione Docenti Italiani

13 Settembre 2004