Orari illimitati

In omaggio all'integrità degli organici, gli orari rimangono irragionevoli, oltre ogni limite consentito dall'igiene e dall'ergonomia scolastica, come peraltro lo sono già ora soprattutto per effetto delle maxisperimentazioni degli anni '80.

Vediamo in sintesi, gli aspetti critici di questi "percorsi liceali", aiutandoci con la rappresentazione del quadro orario complessivo di tutti i licei (Figura 5)

Solo il confronto con i decreti istitutivi dei licei del Dopoguerra, dal 1952 al 1961, dà compiutamente conto delle distorsioni di questa logica ( Figura 6). Dal questo confronto risulta che:

•  aumentano gli orari complessivi dei cinque anni, e quando non aumentano si incrementano gli anni di scuola, come per l'istituto magistrale (ora "scienze umane") e il liceo artistico, che duravano solo 4 anni, completati da un anno integrativo di minima consistenza oraria;

•  aumenta la parte teorica e si riducono drasticamente tirocinio e laboratorio;

•  aumentano gli orari settimanali , che si attestano mediamente fra le 31 e le 33 ore

La soglia delle 30 ore che Berlinguer in un tentativo disperato e costosissimo (l'aumento delle compresenza) aveva cercato di fissare come linea Maginot della scuola secondaria, è stata ampiamente superata del 10%, per rispondere non solo alle esigenze di organico, ma anche per garantire la "presentazione" in cinque anni di scuola dell'intero scibile umano. Si continua così a trascurare l'impostazione, ormai diffusa negli altri Paesi, del long life learning, rispetto a cui l'apprendimento negli anni della scolarizzazione assume altre finalità: non conoscenze esaustive, ma l'acquisizione di solide basi per continuare ad apprendere per tutta la vita.

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