Perché proponiamo alcuni interventi di

 Howard Gardner

Quando abbiamo discusso, in seno all'associazione, del codice deontologico e degli standard professionali, ci siamo abbastanza accalorati sul tema e sull'obiettivo del successo formativo per tutti. "E' possibile superare la selezione? Può essere superata senza abbassare il livello qualitativo?" Eccetera, eccetera.

Discorsi che ci facciamo da una vita e ai quali, specialmente nella scuola secondaria superiore, anche i meglio intenzionati di noi trovano oggettivamente difficile dare risposte positive. Nel mezzo della discussione, un collega di liceo, fra i più bravi e disponibili con i ragazzi, ci ha detto pacato, ma deciso: "Sentite, non vorrete, oltre tutto, che vada  a letto la sera con i sensi di  colpa se degli studenti non imparano" . Ed aveva ragione.

Eppure l'istruzione di tutti è un obiettivo che può e deve essere raggiunto, certo non solo per volontà e opera degli insegnanti, ma sicuramente anche con il contributo determinante di questa nostra professione.

Le soluzioni non sono dietro l'angolo, ma dobbiamo comunque sforzarci di fare crescere  la nostra capacità di  indagare, di divulgare le esperienze positive, e anche di accrescere individualmente e collegialmente le conoscenze sulle teorie dell'apprendimento, della formazione delle conoscenze che in questi ultimi 25 anni hanno fatto passi da gigante.

Ecco perché ci è parso utile cominciare ad analizzare insieme il lavoro di quegli studiosi che hanno esplorato a fondo  questi campi e sono stati dei profondi innovatori. Cominciamo da Howard Gardner, del quale presentiamo, oltre ad una breve biografia, due interviste (Il vero, il bello, il bene: le basi dell'educazione di tutti gli esseri umani) (Il movimento di riforma della scuola) e un breve saggio (Le sette fasi nella comprensione dell'intelligenza).