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La Teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale e dell'Esperienza di Apprendimento Mediato
Feuerstein è assertore di una visione plastica e dinamica dell’intelligenza.
Egli, infatti, afferma: «la nostra ipotesi è che l’uomo è modificabile» e il suo libro più diffuso è titolato «Non accettarmi come sono», rimandando appunto alla Teoria della Modificabilità Cognitiva Strutturale per cui al di là del naturale processo evolutivo l’uomo può continuare il proprio sviluppo cognitivo per tutto l’arco di vita .
Feuerstein sostiene che lo sviluppo dell’intelligenza non è tanto collegata ai
dati genetici, evolutivi,
ambientali…
ma
soprattutto alla trasmissione culturale e all’Esperienza di Apprendimento Mediato (E.A.M.). L’E.A.M si realizza quando tra il mondo
e l’organismo si interpone un mediatore che favorisce il processo di apprendimento.
E’ la presenza o la carenza dell’E.A.M., per Feuerstein, la più importante responsabile della plasticità e flessibilità dell’individuo in quanto, attraverso di essa, il soggetto diventa consapevole dei propri processi cognitivi e capace di elaborare in modo autonomo i dati dell’esperienza.
Alla base di questa convinzione è riconoscibile il pensiero di Vygotskij e della distinzione che egli fa tra comportamento manifesto dell’individuo e «zona di sviluppo prossimale» teorizzando
potenzialità che sono ancora inespresse ma che possono essere attivate.
Feuerstein, allievo di Piaget, parte dallo schema S-O-R (Stimolo-Organismo-Risposta) che costituisce l’evoluzione dello Stimolo-Risposta di matrice comportamentista
e lo modifica, introducendo la presenza di un individuo (H= Homo)
il «mediatore» che facilita l’apprendimento. Feuerstein sostiene la
irrinunciabilità al rapporto interumano in tale
processo e vede in altri mezzi, come il computer, solo dei possibili mezzi ausiliari.
La presa in carico dell’allievo nelle sue componenti cognitive ed affettive non può che essere affidata che ad una persona che è interessata, motivata e preparata ad attivare la modificabilità dell’altro.
S = Stimolo;
O = organismo;
H = Homo (mediatore)
La possibilità di sviluppo cognitivo per Feuerstein,
si estende per tutto l’arco di vita e a partire da qualsiasi condizione iniziale.
Questa affermazione, che negli anni ’70
sembrava nascere da un eccesso di ottimismo è confortata oggi anche dalle nuove acquisizioni nel campo della neurofisiologia.
Naturalmente questo sistema di convinzioni sviluppa nell’educatore un approccio attivo che lo porta a strutturare le condizioni più adeguate per l’apprendimento nel contesto di vita.
Per saperne di più:
Feuerstein R., Rand Y. ,Rynders J. (1995) , "Non accettarmi come sono", Milano, Sansoni
R.C.S
Vigotskij (1992) , "Pensiero e linguaggio" , Bari , Laterza