Abstract

L’azione pedagogica è particolarmente influenzata delle convinzioni di fondo degli educatori, siano essi genitori od insegnanti. 

Una concezione di tipo innatista può portare a sottovalutare il ruolo dell’adulto. Contro questa convinzione Feuerstein, psicologo israeliano vivente, allievo di Piaget e di Rey, afferma la plasticità  e dinamicità dell’intelligenza e sottolinea il ruolo della mediazione sociale nello sviluppo cognitivo dell’individuo.

L’apprendimento umano si attua, infatti, non solo grazie alla esperienza diretta ma ha come caratteristica la trasmissione culturale e l’Esperienza di Apprendimento Mediato (E.A.M.) che si realizza quando tra il mondo  e l’organismo si interpone un mediatore che seleziona ed organizza gli stimoli  e ne regola qualità, intensità e durata, favorendo in questo modo il processo di apprendimento.  E’ la presenza o la carenza dell’E.A.M., per Feuerstein, la più importante responsabile della plasticità e flessibilità dell’individuo in quanto, attraverso di essa, il soggetto diventa consapevole dei propri processi cognitivi e capace di elaborare in modo autonomo i dati dell’esperienza.

Agli aspetti teorici Feuerstein affianca  sistemi operativi ed indicazioni